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I due omicidi tentano la fuga dal carcere di Gorizia

A Gorizia tre detenuti della casa circondariale hanno aggredito un agente e lo hanno trascinato in una cella per immobilizzarlo e portargli via le chiavi. Tra loro, Massimiliano Ciarloni, il monfalconese di 33 anni che una settimana fa ha accoltellato a morte il ventenne Eugen Melinte e Giuseppe Console, il presunto torturatore e omicida di Giovanni Novacco

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GORIZIA. Tre detenuti aggrediscono una guardia carceraria per portargli via le chiavi e tentare l’evasione. E tra questi, da quanto si è saputo dalle scarne notizie che filtrano dal carcere goriziano, c’è Massimiliano Ciarloni, il monfalconese di 33 anni che proprio una settimana ha accoltellato a morte il ventenne Eugen Melinte ed ora è indagato di omicidio volontario.

Sono queste le prime indiscrezioni emerse su un gravissimo episodio accaduto domenica sera all’interno della casa circondariale di via Barzellini. Erano circa le 19 quando tre detenuti, tutti italiani e in attesa di giudizio, hanno aggredito un agente della polizia penitenziale che era in servizio all’interno del carcere. Lo hanno trascinato in una cella con la volontà di immobilizzarlo e portargli il mazzo di chiavi e con queste poi aprire le varie porte del carcere e guadagnare l’uscita. Ma l’agente è riuscito a chiudersi nella cella e a chiamare in aiuto i colleghi, arrivati in forze.

Su quanto accaduto l’altra sera in via Barzellini la direzione della casa circondariale ha aperto un’indagine interna tesa a ricostruire nei minimi particolari i fatti e a verificare le responsabilità di quanto accaduto, chi è stato il promotore del blitz e dell’aggressione. Un rapporto sarà inviato poi alla magistratura, che dovrà accertare i reati commessi dai detenuti che potrebbero andare dalla tentata evasione, al sequestro di persona, violenza, resistenza e lesioni.

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