Austria, il ballo neonazi irride Auschwitz
Festa di un’associazione estremista al Palazzo imperiale nella Giornata della memoria. Choc a Vienna

di Flavia Foradini
VIENNA
Già dieci anni fa l’Unesco aveva preso lucciole per lanterne, quando si trattò di impedire a Vienna la costruzione di grattacieli a ridosso del centro storico, perché, disse l’apposita commissione, avrebbero rovinato il panorama dal Belvedere alla Chiesa di San Carlo, ben esplicitato da un celebre dipinto di Bernardo Belotto. Il quale però su quella tela aveva raffigurato la Chiesa dei Salesiani.
Il nuovo caso è persino più penoso, per via dei pesanti risvolti politici. Nel settembre 2010 i “balli viennesi” erano stati inseriti dall’Unesco nel patrimonio culturale “immateriale” dell’umanità.
A ricevere l’etichetta doc era stato un elenco di 17 balli, fra cui anche quello del Wiener Korporationsring (Wkr), una delle associazioni studentesche che l’autorevole Archivio austriaco contro la Resistenza (Döw) ha posto tra le organizzazioni in odore di neonazismo.
Una congrega di lunga tradizione, quella degli studenti con spade e uniformi nostalgiche, che quest’anno agli occhi di molti austriaci ha passato il segno, chiedendo – e ottenendo – di tenere la serata danzante per il 2012, il giorno 27 gennaio.
Dunque – è l’opinione dei più – non casualmente nella Giornata internazionale della memoria. La ricorrenza ricorda infatti il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione della città di Berlino, raggiunsero la città polacca di Oswiecim (Auschwitz, in tedesco), scoprendoil campo di concentramento nazista e la sua tragica storia di morte, atrocità e sofferenze.
Tra l’altro, la serata danzante non si svolgerà in un luogo qualunque, bensì dentro le sale del Palazzo Imperiale, affacciato su piazza degli Eroi.
In Austria – è vero – le vittime del nazismo vengono ricordate il 5 maggio, giorno della liberazione del Lager di Mauthausen, ma da quando l’Onu ha elevato il 27 gennaio a data mondiale per il ricordo dell’Olocausto, Vienna si è trovata con un doppio binario, e ha lasciato le commemorazioni ufficiali in primavera, aggiungendo cerimonie anche nel giorno della liberazione di Auschwitz.
Ora una sessantina di associazioni, nonché intellettuali di spicco, fra cui il premio Nobel Elfriede Jelinek, hanno dichiarato la propria indignazione sia per la data che per il luogo dell’evento mondano a suon di valzer.
Per la giornata di venerdì sono state indette due manifestazioni, sia al mattino in Piazza degli Eroi, sia attraverso il centro di Vienna, in concomitanza con il ballo: «Che immagine dà l’Austria, se lascia che si balli alla Hofburg nella giornata delle memoria, per di più con una sorta di patrocinio dell’Unesco?», è il monito degli organizzatori, che sperano in una cancellazione del ballo in extremis.
«Siamo spiacenti per l’accaduto», si è affrettata a dire Ewa Nowotny, rappresentante austriaca dell’Unesco, dal cui sito è scomparsa l’intera lista dei balli viennesi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori