Intitolazioni inesistenti (vedi il teatro di corso del Popolo che non ha neppure un’insegna all’esterno) e intitolazioni dure a morire. È il caso dello stadio di Panzano.
Se infatti Gorizia ha da 86 anni un cittadino onorario “ingombrante”, vale a dire Benito Mussolini, il duce mai rimosso dalla lista dei beneriti della città Sacra alla Patria, anche Monfalcone ha le sue dediche “scomode”. Il ”Cosulich” del rione operaio è infatti un nome adattato e preso in prestito dalla via su cui si affaccia lo stadio. L’impianto, ufficialmente, risulta accatastato con un’intitolazione che risale al 1926 ed è rivolta a Costanzo Ciano, padre di Galeazzo, all’epoca ministro delle Comunicazioni, il quale presenziò in quell’anno all’inaugurazione del polo sportivo. Di qui la dedica.
Nel dopoguerra, rimossi i simboli del Ventennio, l’impianto di via Cosulich è diventato negli anni lo stadio Cosulich. Così, almeno, è avvenuto negli atti del Comune, nelle carte federali e nel linguaggio dei monfalconesi. Ma non al Catasto, dove l’intitolazione resiste ancora. (t.c.)
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