Banda presa in banca a Muggia L’Fbi indaga sui dollari falsi
La polizia federale americana vuole fare luce sul traffico di denaro contraffatto (trovato a La Spezia) che i rapinatori riciclavano nei maggiori casinò della Slovenia e della Croazia

di Corrado Barbacini
Due milioni di dollari falsi (per l’ammontare di circa un milione 650mila euro) pronti per essere spacciati nei casinò d’oltreconfine sia in Slovenia che in Croazia sono finiti sotto la lente degli agenti dell’Fbi. Si tratta delle banconote americane contraffatte scoperte nel corso della perquisizione effettuata a La Spezia dagli investigatori della Squadra mobile di Trieste nell’indagine sulla banda dei rapinatori alle banche.
I federali americani stanno infatti indagando per scoprire come e dove venivano spacciati i pezzi da 100 dollari trovati a La Spezia a casa di Alberto Battistini, 64 anni, pregiudicato, in passato arrestato per associazione a delinquere e anche per falsificazione di denaro. Secondo gli accertamenti effettuati dai poliziotti triestini - coordinati dal pm Lucia Baldovin - Battistini era il socio di Claudio Polloni, 58 anni, il rapinatore con la parrucca bloccato dai poliziotti all’interno della filiale della banca popolare di Vicenza a Muggia che si trova davanti al parcheggio Caliterna.
Infatti l’ipotesi sulla quale sia i poliziotti della Mobile che soprattutto - per evidenti ragioni - gli agenti della Fbi (giunti nei giorni scorsi dagli Stati Uniti), è che l’attività principale della banda, non fosse quella delle rapine all banche, ma piuttosto del riciclaggio dei dollari falsi. E la base da dove poi avrebbero operato era Trieste.
Infatti, sempre secondo la polizia, i dollari trovati a La Spezia dovevano finire in Slovenia per essere cambiati con euro nei casinò. Risulta infatti che proprio al confine di Rabuiese i banditi hanno scambiato due pacchi di dimensioni rilevanti che contenevano centinaia di migliaia di dollari falsi. Mentre i dollari ritrovati nella casa del falsario - secondo la Mobile - sarebbero stati piazzati in Croazia.
Ma c’è di più. Gli agenti della Mobile stanno anche verificando se Gianluca Gangale, 46 anni, la guardia giurata triestina, finito in carcere come presunto basista della rapina alla popolare di Vicenza, abbia avuto un ruolo determinante nella operazione dei dollari da riciclare in Slovenia e in Croazia. In pratica, secondo quelle che al momento sono solo ipotesi investigative, Gangale fungeva anche da supporto logistico per gli scambi dei dollari falsi al di là del confine.
Non a caso le banconote sequestrate a La Spezia dai poliziotti triestini sono state definite dagli esperti ginti da oltreoceano di ottima fattura, facilmente confondibili con quelle vere. Ma ora l’attenzione dei poliziotti e degli agenti Usa è rivolta alle matrici delle banconote. E le indagini puntano anche in quella direzione.
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