Trovato agonizzante in un tubo di scolo
Scoperto in via Carnaro, è un uomo sulla sessantina, ancora senza identità. È in rianimazione, forse massacrato di botte

di Maddalena Rebecca
Un uomo sulla sessantina, agonizzante e sporco di sangue, rannicchiato dentro un tubo di scolo. Ecco cosa si sono trovati di fronte ieri mattina gli operatori del 118 intervenuti in via Carnaro su segnalazione di un passante. Il primo ad aver notato, poco dopo le 6.30, la presenza di un corpo semidisteso all’interno di un blocco di cemento a bordo strada. Corpo su cui qualcuno, o qualcosa, ha infierito pesantemente, provocandogli traumi al cranio e al torace giudicati così gravi da richiedere immediatamente il trasferimento a Cattinara e il ricovero in Rianimazione.
Quale sia l’identità della persona soccorsa e in che modo si sia procurata ferite di tale portata, tuttavia, resta un mistero. L’uomo non aveva addosso nè documenti nè effetti personali dai quali ricavare informazioni sul nome o sull’indirizzo. Un particolare che ha spinto i carabinieri del Radiomobile di via dell’Istria - ai quali spetta ora la soluzione del giallo - ad ipotizzare di avere a che fare con un clochard, probabilmente straniero. Un senza tetto abituato forse a vivere di espedienti e che nessuno, l’altra notte, si è preso la briga di cercare.
Resta però da capire come sia finito in una zona tanto isolata e, soprattutto, chi l’abbia ridotto in quelle condizioni. Le gravissime ferite riportate potrebbero forse essere la conseguenza di una brutale aggressione terminata con il tentativo di disfarsi della vittima. È possibile cioè che gli autori del pestaggio, dopo aver sfogato la loro rabbia sull’uomo, l’abbiamo trasportato in auto in un’area lontana da occhi indiscreti e scaraventato poi esanime in un punto lontano da case e negozi. Esattamente come quello in cui è stato poi fatto il ritrovamento: la parte alta di via Carnaro, tra il distributore Esso e il deposito dell’Italpetroli.
Quella del linciaggio, tuttavia, è solo una delle ipotesi prese in considerazione al momento. I carabinieri non escludono nemmeno che l’uomo possa essersi procurato accidentalmente le ferite e si sia poi trascinato a fatica fino al tubo di scolo, forse utilizzato come riparo abituale. In quel caso, però, ci si sarebbe dovuti aspettare tracce di sangue sull’asfalto e cumuli di stracci, cartoni e avanzi di cibo dentro il “rifugio”. Elementi che invece mancano completamente all’appello.
Tra tanti dubbi, una sola certezza. I militari escludono che l’uomo possa essere stato vittima di un investimento. Lungo la strada, passata al setaccio più volte, non sono stati trovati infatti né segni di frenate improvvise né specchietti o altri pezzi di carrozzerie persi da auto in corsa. L’unico in grado di spiegare cosa sia realmente successo l’altra notte, dunque resta il senza tetto, al momento ancora sedato, intubato e impossibilitato a parlare. La speranza degli inquirenti è che, magari già domani, l’uomo possa riprendere conoscenza e riesca a ricordare particolari, nomi e magari i volti dei possibili aggressori.
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