È boom di badanti. La Regione crea l’albo professionale
In due anni stipulati 4.524 contratti negli appositi sportelli. Brandi: «Istituiremo anche un registro per le babysitter»

TRIESTE
Cresce la carica delle badanti “regionali” in Friuli Venezia Giulia. Sono infatti sempre più numerose le assistenti domiciliari ingaggiate dalle famiglie attraverso il progetto della Regione “Professionisti in famiglia”, avviato nel 2009 per incrociare domanda e offerta attraverso gli appositi sportelli situati all’interno dei Centri provinciali per l’impiego. Le assunzioni, dall’inizio del progetto, hanno raggiunto quota 4.524. E la media di contratti è in aumento: dai 186 al mese del 2009 ai 196 odierni. Un universo, quello delle badanti, articolato e complesso, tanto che la Regione ha deciso di lanciare un innovativo strumento per regolamentare il settore: il Registro delle badanti. Cui si affiancherà, a breve, anche quello delle babysitter.
Il registro
La nostra è una società che invecchia a velocità record e in cui le donne hanno sempre più bisogno e voglia di lavorare. Da qui la necessità di reperire figure professionali preparate e riconosciute che diano una mano in casa con bimbi e anziani. Il progetto della Regione e i nascenti registri professionali vanno in questa direzione: evitare che le famiglie si rivolgano al generosissimo mercato sommerso delle assitenti domiciliari, preferendo invece regolari contratti di assunzione con lavoratrici esperte e registrate, appunto, in un “albo”. «Visti i risultati delle emersioni dall’area del lavoro nero – afferma l’assessore al Lavoro Angela Brandi - il progetto verrà portato avanti, con l’istituzione di un vero e proprio registro delle assistenti familiari. Intese non solo come badanti, ma anche come babysitter: figure sempre più importanti, perché supportano tante donne nel conciliare il ruolo di madre con l’impegno lavorativo».
I numeri
Il progetto è partito nel marzo 2009 e nei primi nove mesi ha portato alla firma di 1.679 contratti. L’anno successivo l’incontro tra domanda e offerta è proseguito, portando (in 12 mesi) all’assunzione di 2.256 badanti. Nei primi tre mesi del 2011 i contratti siglati sono stati 589. La media mensile è aumentata, passando dai 186 del 2009 ai 196 del primo trimestre 2011. Complessivamente, dall’apertura degli sportelli, 4.524 famiglie hanno accolto in casa altrettante assistenti. Gli sportelli sono 14: a Trieste, Muggia, Duiono Aurisina, Gorizia, Monfalcone, Udine, Cervignano, Cividale, Codroipo, Latisana, Tolmezzo, Pordenone, Maniago e San Vito al Tagliamento.
Le province
La provincia dove sono stati stipulati più contratti è Pordenone: 1.668 dall’avvio del progetto, in media 69,5 al mese; seguita da Udine con 1.667 (69,5 al mese); Trieste con 696 (29 al mese) e Gorizia con 493 (20,5 al mese).
L’identikit
Nella stragrande maggioranza dei casi le badanti sono straniere. Dai dati forniti dalla Regione emerge un elemento interessante: la maggior parte di loro (il 44,8%) ha un livello di istruzione medio-alto, essendo in possesso del diploma di scuola superiore. Il 24,2% ha la licenza media, mentre il 16,5% possiede una qualifica professionale. Il 9,4% ha raggiunto la laurea e solo il 4,5% la licenza elementare. Lo 0,6% non possiede titoli di studio.
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