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Quando le storie finiscono bene è divertente notarne i paradossi, le coincidenze, le casuali circolarità. Rita Casseler che rivive la propria storia di bambina e quella della sua coraggiosa famiglia attraverso il bianco & nero di una foto anni Cinquanta, si è sposata a Trieste con un fisico e ha avuto tre figli, proprio come sua madre. Il primogenito, guarda caso, si trova in America. Non un esodo propriamente detto, ma con aggiornato lessico una più moderna «fuga di cervello».

«Mio figlio, che è veramente molto dotato, insegna alla Columbia University - spiega la signora Casseler Tosatti -, dopo essersi laureato in matematica alla Normale di Pisa ed essersi specializzato a Harward. Non ha ancora il posto fisso, ma comunque è un’esperienza importante. Si trova proprio là fra quei grattacieli che tanto impressionarono me bambina nel corso del mio esodo e controesodo, è veramente un caso singolare che dobbiamo finire in America, per un verso o per l’altro».

Ma più singolare ancora è che il giovane ha sposato una ragazza cinese, di per sè notizia di scarso spessore, se non fosse che il fatto cammina un’altra volta sulle particolari esperienze della madre, spedita piccolina, a Vancouver, proprio nell’asilo della comunità cinese perché i canadesi «dicevano sempre che non c’era posto, in realtà non c’era posto solo per noi emigrati e stranieri».

In più, la mamma nel breve periodo trascorso in Canada aveva trovato lavoro come sarta in una fabbrica: «E in quella fabbrica c’erano solo operaie cinesi, non è un fenomeno di oggi».

Per mamma e figlia Casseler un’esperienza, allora, di gentilezza da un lato e di doppio o triplo spaesamento: l’Istria era diventata slovena, l’Italia era lontana, in Canada si parlava una lingua a tutti loro ignota, e immaginarsi per un bambino tanto dislocato trovarsi in una classe di cinesi: «Nessuno ci aiuto per la lingua - ricorda la signora -, io facevo come potevo e come tutti gli altri: tacevo e copiavo».

Anche la seconda figlia della signora Rita ha lasciato Trieste. Lavora come grafico alla Mondadori libri a Milano. E il terzo segue le orme, ma si limita a studiare a Padova. (g. z.)

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