Istruzioni ai medici per selezionare le ronde: sì a chi ci vede da un occhio, no agli stranieri
Apre la scuola per ronde. La Regione detta i requisiti fisici ai medici. Niente visita per i nonni vigile con la patente. Previste 20 ore e un esame finale. Le domande vanno presentate entro il mese
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TRIESTE La Regione insegna ai medici i criteri per valutare l’idoneità fisica degli aspiranti rondisti: passerrà il primo screening anche chi ci vede poco. Per arrivare a ottenere la qualifica, però, servirà andare ”a scuola”. Basteranno quattro ore per i nonni vigile, ben venti per chi vorrà anche presidiare il territorio. E alla fine, naturalmente, esame per tutti.
LINEE GUIDA Dopo che la Regione ha semplificato l’accesso ai volontari per la sicurezza – pensando soprattutto ai nonni vigile – il 2 agosto il direttore di area Roberto Ferri, ha inviato alle aziende sanitarie, che le trasmetteranno ai medici di medicina generale, le linee guida per valutare i requisiti psicofisici degli aspiranti volontari. Se sul fronte dei requisiti di base resta il limite della maggiore età e della cittadinanza italiana che di fatto esclude gli immigrati, sul fronte della “prestanza” la Regione è pronta, è il caso di dirlo, a chiudere un occhio. Pensate probabilmente, anche in questo caso, per i nonni vigile e le persone di una certa età (la maggioranza dei volontari è sinora over 65), le linee guida ammettono anche persone che vedono solo con un occhio. L’importante che almeno questo funzioni visto che il compito dei volontari è segnalare alle forze dell’ordine e non intervenire in prima persona.
REQUISITI FISICI I medici di medicina generale, stando alla circolare, dovranno verificare la buona salute fisica verificando «assenza di alterazioni neurologiche» e «adeguata capacità degli arti superiori e della colonna, raggiungibile, in caso di minorazioni, senza l’adozione di mezzi protesici». La salute mentale, invece, andrà certificata valutando che ci sia assenza di disturbi mentali e dipendenza da stupefacenti – «anche occasionale» da verificare con il test delle urine – e l’abuso di alcol. Sul fronte della capacità visiva non sono ammessi i daltonici, complessivamente bisogna vederci dieci decimi con l’occhio che vede meglio che deve avere «un’acutezza visiva non inferiore agli otto decimi». Sono ammessi poi i monocoli ovvero le persone che vedono con un solo occhio purché questo raggiunga – anche con l’aiuto di occhiali o lenti – gli otto decimi. Il campo visivo deve avere i criteri, di giorno come di notte, richiesti dalla patente di guida. I medici devono valutare anche l’udito – «capacità di percepire la voce ordinaria di conversazione, da ciascun orecchio, a una distanza non inferiore ai due metri».
I CERTIFICATI Fatto salvo per i nonni vigile con patente, a cui sarà sufficiente un’autocertificazione, gli altri volontari dovranno presentare certificato medico. In caso lo debbano pagare, potranno presentare richiesta di rimborso alla Regione. Non basta, però, avere requisiti fisici e diritti civili in regola. Terminata la fase delle carte – fino al 31 agosto potranno essere spedite alla direzione delle Autonomie locali a Udine le nuove domande e a settembre si potrà inviare la certificazione secondo le regole semplificate (il modello si scarica sul sito della Regione cliccando su apposito link) – sarà l’ora di mettersi a studiare. «Speriamo di far partire i corsi, che saranno su base comunale – spiega l’assessore Federica Seganti – in autunno. Ci appoggeremo a polizia locale, personale delle Ass e degli enti locali per ridurre i costi e anche gli orari saranno compatibili con quelli di lavoro. Per i nonni vigile, ammesso che siano in pensione, sono pensabili lezioni anche la mattina, valuteremo a seconda delle esigenze del territorio». La prima fase delle iscrizioni, quella di febbraio, ha registrato 348 volontari ai quali si aggiungeranno quelli di agosto.
L’ESAME Ai nonni vigile basteranno quattro ore per studiare «elementi di disciplina in materia di circolazione stradale, con particolare riferimento agli specifici compiti ad essi assegnati; casi e modalità di segnalazione alla Polizia locale delle problematicità riscontrate durante lo svolgimento dei relativi compiti». Per tutti gli altri il corso sarà di 20 ore e comprenderà anche tecniche di pronto soccorso ed elementi giuridici. Per tutti, comunque, sarà previsto l’esame di idoneità. Solo chi lo supererà potrà essere iscritto all’albo regionale dei volontari.
RIPRODUZIONE RISERVATA
LINEE GUIDA Dopo che la Regione ha semplificato l’accesso ai volontari per la sicurezza – pensando soprattutto ai nonni vigile – il 2 agosto il direttore di area Roberto Ferri, ha inviato alle aziende sanitarie, che le trasmetteranno ai medici di medicina generale, le linee guida per valutare i requisiti psicofisici degli aspiranti volontari. Se sul fronte dei requisiti di base resta il limite della maggiore età e della cittadinanza italiana che di fatto esclude gli immigrati, sul fronte della “prestanza” la Regione è pronta, è il caso di dirlo, a chiudere un occhio. Pensate probabilmente, anche in questo caso, per i nonni vigile e le persone di una certa età (la maggioranza dei volontari è sinora over 65), le linee guida ammettono anche persone che vedono solo con un occhio. L’importante che almeno questo funzioni visto che il compito dei volontari è segnalare alle forze dell’ordine e non intervenire in prima persona.
REQUISITI FISICI I medici di medicina generale, stando alla circolare, dovranno verificare la buona salute fisica verificando «assenza di alterazioni neurologiche» e «adeguata capacità degli arti superiori e della colonna, raggiungibile, in caso di minorazioni, senza l’adozione di mezzi protesici». La salute mentale, invece, andrà certificata valutando che ci sia assenza di disturbi mentali e dipendenza da stupefacenti – «anche occasionale» da verificare con il test delle urine – e l’abuso di alcol. Sul fronte della capacità visiva non sono ammessi i daltonici, complessivamente bisogna vederci dieci decimi con l’occhio che vede meglio che deve avere «un’acutezza visiva non inferiore agli otto decimi». Sono ammessi poi i monocoli ovvero le persone che vedono con un solo occhio purché questo raggiunga – anche con l’aiuto di occhiali o lenti – gli otto decimi. Il campo visivo deve avere i criteri, di giorno come di notte, richiesti dalla patente di guida. I medici devono valutare anche l’udito – «capacità di percepire la voce ordinaria di conversazione, da ciascun orecchio, a una distanza non inferiore ai due metri».
I CERTIFICATI Fatto salvo per i nonni vigile con patente, a cui sarà sufficiente un’autocertificazione, gli altri volontari dovranno presentare certificato medico. In caso lo debbano pagare, potranno presentare richiesta di rimborso alla Regione. Non basta, però, avere requisiti fisici e diritti civili in regola. Terminata la fase delle carte – fino al 31 agosto potranno essere spedite alla direzione delle Autonomie locali a Udine le nuove domande e a settembre si potrà inviare la certificazione secondo le regole semplificate (il modello si scarica sul sito della Regione cliccando su apposito link) – sarà l’ora di mettersi a studiare. «Speriamo di far partire i corsi, che saranno su base comunale – spiega l’assessore Federica Seganti – in autunno. Ci appoggeremo a polizia locale, personale delle Ass e degli enti locali per ridurre i costi e anche gli orari saranno compatibili con quelli di lavoro. Per i nonni vigile, ammesso che siano in pensione, sono pensabili lezioni anche la mattina, valuteremo a seconda delle esigenze del territorio». La prima fase delle iscrizioni, quella di febbraio, ha registrato 348 volontari ai quali si aggiungeranno quelli di agosto.
L’ESAME Ai nonni vigile basteranno quattro ore per studiare «elementi di disciplina in materia di circolazione stradale, con particolare riferimento agli specifici compiti ad essi assegnati; casi e modalità di segnalazione alla Polizia locale delle problematicità riscontrate durante lo svolgimento dei relativi compiti». Per tutti gli altri il corso sarà di 20 ore e comprenderà anche tecniche di pronto soccorso ed elementi giuridici. Per tutti, comunque, sarà previsto l’esame di idoneità. Solo chi lo supererà potrà essere iscritto all’albo regionale dei volontari.
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