Turismo, raddoppiano le navi in arrivo
Il 2009 si è chiuso con sole 14 toccate, il prossimo anno sarà raggiunta quota 25
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TRIESTE. Home port cioé porto di partenza per le crociere autunnali di Ocean Majesty, scalo che sarà nuovamente testato per quelle di lusso di Silver Wind, banchina che vedrà lo sbarco di Azamara, compagnia del gruppo Royal Caribbean. Tutto questo sarà Trieste nei prossimi mesi. Male come quest’anno era obiettivamente difficile potesse andare, ma il fatto che nel 2010 le navi da crociera quasi raddoppieranno è un segnale di ripresa che tutta la città può accogliere con soddisfazione. Trieste terminal passeggeri (Ttp) ha chiuso (ma non sono escluse ulteriori successive aggiunte), raggiungendo quota 25, la previsione degli scali per la prossima stagione. Quasi il doppio rispetto alle 14 misere toccate del 2009 (le 17 inizialmente preventivate si sono alla fine ulteriormente ridotte in seguito a tre rinunce) che si spera di mandare in archivio come l’anno più nero per le navi bianche dopo il record di 52 navi e quasi 100 mila passeggeri del 2008.
La stagione si aprirà il 13 aprile con Golden Iris e si chiuderà il 26 ottobre con Ocean Majesty con un confortante intensificarsi di arrivi e partenze dopo Ferragosto e fino ad autunno inoltrato. Questo movimento ridarà un senso alla Stazione marittima, che comunque molto comodamente potrà continuare a ospitare anche convegni, proprio nell’anno in cui partiranno i lavori per la ristrutturazione dell’annesso Hangar 42 che quando sarà finito costituirà assieme al corpo centrale della Marittima il Palacrociere di Trieste.
«Questa immediata ripresa - commenta il direttore generale di Ttp, Livio Ungaro - è la prova più evidente di come gli abbandoni di Trieste da parte di alcune grandi compagnie non potessero in alcun modo essere addebitati a insufficienza delle strutture o a negligenze del terminalista, bensì unicamente al numero ritenuto non del tutto soddisfacente di prenotazioni in particolare dai Paesi dell’Est, unico bacino di clientela sul quale Trieste deve continuare a fare forte affidamento».
Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa crociere che proprio ieri, intervenuto a Trieste ai Nobels Colloquia, ha annunciato che le prenotazioni di crociere natalizie sono cresciute del 30 per cento rispetto all’anno scorso, ha dichiarato recentemente al Piccolo che l’abbandono del nostro porto da parte di Costa è avvenuto perché «è mancata soprattutto la domanda dei Paesi dell’Est» e ha invitato la Regione a fare maggior promozione per attirare viaggiatori da quelle aree. «Per quanto riguarda i collegamenti aerei e ferroviari - commenta ancora Ungaro - Trieste è fortemente penalizzata, direi completamente emarginata. È oggi facilmente raggiungibile solo per via stradale grazie a quell’autentico gioiello che è la Grande viabilità che arriva direttamente a 400 metri dall’imbarco, ma la cui esistenza non è affatto pubblicizzata all’estero».
Oltre a Costa, ha abbandonato la città dopo un paio di anni di sperimentazioni anche Msc, mentre la Thomson ha scelto Capodistria. E lo scalo della Slovenia, a fronte delle misere 14 navi triestine, quest’anno ha totalizzato cinquanta toccate. Le navi che arriveranno l’anno prossimo a Trieste non sono certo città galleggianti essendo tutte, fatta eccezione per la Crystal Serenity che arriverà il 22 agosto, ben al di sotto dei mille passeggeri. Il loro arrivo però, come illustrato anche a fianco, è importante anche in prospettiva futura.
Anche perché una nuova fase sta per aprirsi anche dal punto di vista gestionale. Trieste terminal passeggeri è infatti oggi ancora una società al cento per cento di proprietà dell’Autorità portuale. Come ha più volte preannunciato il presidente dell’Authority Claudio Boniciolli nel 2010 sarà però privatizzata con il possibile ingresso non solo di terminalisti specializzati a partire dal Venezia terminal passeggeri che potrebbero essere incentivati ad avviare sinergie tra gli scali, ma anche delle stesse compagnie di crociera interessate a gestire direttamente gli stessi terminal.
La stagione si aprirà il 13 aprile con Golden Iris e si chiuderà il 26 ottobre con Ocean Majesty con un confortante intensificarsi di arrivi e partenze dopo Ferragosto e fino ad autunno inoltrato. Questo movimento ridarà un senso alla Stazione marittima, che comunque molto comodamente potrà continuare a ospitare anche convegni, proprio nell’anno in cui partiranno i lavori per la ristrutturazione dell’annesso Hangar 42 che quando sarà finito costituirà assieme al corpo centrale della Marittima il Palacrociere di Trieste.
«Questa immediata ripresa - commenta il direttore generale di Ttp, Livio Ungaro - è la prova più evidente di come gli abbandoni di Trieste da parte di alcune grandi compagnie non potessero in alcun modo essere addebitati a insufficienza delle strutture o a negligenze del terminalista, bensì unicamente al numero ritenuto non del tutto soddisfacente di prenotazioni in particolare dai Paesi dell’Est, unico bacino di clientela sul quale Trieste deve continuare a fare forte affidamento».
Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa crociere che proprio ieri, intervenuto a Trieste ai Nobels Colloquia, ha annunciato che le prenotazioni di crociere natalizie sono cresciute del 30 per cento rispetto all’anno scorso, ha dichiarato recentemente al Piccolo che l’abbandono del nostro porto da parte di Costa è avvenuto perché «è mancata soprattutto la domanda dei Paesi dell’Est» e ha invitato la Regione a fare maggior promozione per attirare viaggiatori da quelle aree. «Per quanto riguarda i collegamenti aerei e ferroviari - commenta ancora Ungaro - Trieste è fortemente penalizzata, direi completamente emarginata. È oggi facilmente raggiungibile solo per via stradale grazie a quell’autentico gioiello che è la Grande viabilità che arriva direttamente a 400 metri dall’imbarco, ma la cui esistenza non è affatto pubblicizzata all’estero».
Oltre a Costa, ha abbandonato la città dopo un paio di anni di sperimentazioni anche Msc, mentre la Thomson ha scelto Capodistria. E lo scalo della Slovenia, a fronte delle misere 14 navi triestine, quest’anno ha totalizzato cinquanta toccate. Le navi che arriveranno l’anno prossimo a Trieste non sono certo città galleggianti essendo tutte, fatta eccezione per la Crystal Serenity che arriverà il 22 agosto, ben al di sotto dei mille passeggeri. Il loro arrivo però, come illustrato anche a fianco, è importante anche in prospettiva futura.
Anche perché una nuova fase sta per aprirsi anche dal punto di vista gestionale. Trieste terminal passeggeri è infatti oggi ancora una società al cento per cento di proprietà dell’Autorità portuale. Come ha più volte preannunciato il presidente dell’Authority Claudio Boniciolli nel 2010 sarà però privatizzata con il possibile ingresso non solo di terminalisti specializzati a partire dal Venezia terminal passeggeri che potrebbero essere incentivati ad avviare sinergie tra gli scali, ma anche delle stesse compagnie di crociera interessate a gestire direttamente gli stessi terminal.
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