Il primo nodo da sciogliere riguarda la conclusione dei cantieri impegnati nello smantellamento delle strutture di valico. A Fernetti il grosso del lavoro, con la rimozione delle guardiole e delle piazzole rialzate, è già stato completato e ieri si è messo mano alla pittura della nuova segnaletica stradale mentre sullo svincolo autostradalesi formava una coda di Tir e auto. A Rabuiese, invece, operai e caterpillar sono alle prese con una lotta contro il tempo e sanno di non poter perdere nemmeno un minuto.
Nel giro di poche ore dovranno abbattere cabine e pensiline sul lato destro del valico, come già fatto nella parte sinistra, e provvedere alla stesura del nuovo asfalto. Una scadenza, assicurano sia la ditta sia i tecnici del Genio civile, che verrà rispettata a tutti i costi. I tendoni. Per due strutture che cadono, altre stanno sorgendo. Tanto a Fernetti quanto a Rabuiese, in entrambi i casi nella parte slovena, vengono infatti allestiti in queste ore i tendoni che ospiteranno i partecipanti alle due cerimonie.
Quella nella frazione sul Carso, in programma domani sera, è stata ormai definita nei dettagli e verrà presentata alla stampa proprio stamani in Provincia. Confermata la presenza degli amministratori dei Comuini italiani e sloveni a cavallo del valico. Maxischermo per il pubblico. Gli invitati. Restano invece ancora da sistemare alcuni tasselli per quanto riguarda l’appuntamento istituzionale che prenderà il via alle 15.30 di sabato a Rabuiese. La lista definitiva dei partecipanti ancora non c’è. Tuttavia in prefettura si dà ormai per certa l’assenza del ministro degli Esteri, Massimo D’Alema.
Al suo posto a rappresentare il governo italiano, assieme al responsabile del Viminale, Giuliano Amato, potrebbe arrivare però il ministro per il Commercio estero Emma Bonino. Non dovrebbero esserci sorprese, invece, nel programma. Ad aprire la cerimonia saranno i discorsi dei sindaci di Capodistria e Muggia. Poi sarà la volta del primo ministro sloveno, Janek Jansa, del responsabile degli Interni italiano, Amato, e del premier portoghese e presidente di turno dell’Unione, Socrates. Infine prenderanno la parola Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, e il governatore della Regione Riccardo Illy. La sicurezza.
A vigilare sulla sicurezza dei relatori degli altri 750 invitati italiani e sloveni sarà un imponente, ma non «invasivo», apparato di sicurezza affidato a centinaia di poliziotti, carabinieri, finanzieri e operatori della Municipale. «Assicureremo una presenza forte, ma discreta proprio per non intaccare lo spirito gioioso dell’evento ed evitare di trasformare la festa dell’incontro tra due popoli in un appuntamento blindato - spiega il questore, Domenico Mazzilli -. Questo non significa, naturalmente, che la guardia non sarà adeguatamente alta. Sappiamo bene che qualcuno potrebbe essere interessato a rovinare la cerimonia, dal semplice mitomane al fanatico politico, e agiremo con il massimo impegno per evitare che questa possibilità si concretizzi.
Trieste metterà in campo circa 200-300 rappresentanti delle diverse forze di polizia, che si suddivideranno in un certo senso i compiti. Bisognerà pensare innanzitutto al controllo dell’aeroporto, alle scorte delle auto blindate e, soprattutto, ai presidi nelle aree interessate dai festeggiamenti». Proprio per garantire il massimo coordinamento tra i componenti dell’apparato di sicurezza, per tutta la settimana si susseguiranno riunioni operative in Prefettura e passaggi concordati con le autorità della vicina Repubblica. «Rabuiese è senza dubbio l’impegno maggiore, ma non è di certo l’unico - conclude il questore Mazzilli -. Le forze dell’ordine dovranno presidiare anche gli appuntamenti di Fernetti, Basovizza e Pese».
Nel giro di poche ore dovranno abbattere cabine e pensiline sul lato destro del valico, come già fatto nella parte sinistra, e provvedere alla stesura del nuovo asfalto. Una scadenza, assicurano sia la ditta sia i tecnici del Genio civile, che verrà rispettata a tutti i costi. I tendoni. Per due strutture che cadono, altre stanno sorgendo. Tanto a Fernetti quanto a Rabuiese, in entrambi i casi nella parte slovena, vengono infatti allestiti in queste ore i tendoni che ospiteranno i partecipanti alle due cerimonie.
Quella nella frazione sul Carso, in programma domani sera, è stata ormai definita nei dettagli e verrà presentata alla stampa proprio stamani in Provincia. Confermata la presenza degli amministratori dei Comuini italiani e sloveni a cavallo del valico. Maxischermo per il pubblico. Gli invitati. Restano invece ancora da sistemare alcuni tasselli per quanto riguarda l’appuntamento istituzionale che prenderà il via alle 15.30 di sabato a Rabuiese. La lista definitiva dei partecipanti ancora non c’è. Tuttavia in prefettura si dà ormai per certa l’assenza del ministro degli Esteri, Massimo D’Alema.
Al suo posto a rappresentare il governo italiano, assieme al responsabile del Viminale, Giuliano Amato, potrebbe arrivare però il ministro per il Commercio estero Emma Bonino. Non dovrebbero esserci sorprese, invece, nel programma. Ad aprire la cerimonia saranno i discorsi dei sindaci di Capodistria e Muggia. Poi sarà la volta del primo ministro sloveno, Janek Jansa, del responsabile degli Interni italiano, Amato, e del premier portoghese e presidente di turno dell’Unione, Socrates. Infine prenderanno la parola Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, e il governatore della Regione Riccardo Illy. La sicurezza.
A vigilare sulla sicurezza dei relatori degli altri 750 invitati italiani e sloveni sarà un imponente, ma non «invasivo», apparato di sicurezza affidato a centinaia di poliziotti, carabinieri, finanzieri e operatori della Municipale. «Assicureremo una presenza forte, ma discreta proprio per non intaccare lo spirito gioioso dell’evento ed evitare di trasformare la festa dell’incontro tra due popoli in un appuntamento blindato - spiega il questore, Domenico Mazzilli -. Questo non significa, naturalmente, che la guardia non sarà adeguatamente alta. Sappiamo bene che qualcuno potrebbe essere interessato a rovinare la cerimonia, dal semplice mitomane al fanatico politico, e agiremo con il massimo impegno per evitare che questa possibilità si concretizzi.
Trieste metterà in campo circa 200-300 rappresentanti delle diverse forze di polizia, che si suddivideranno in un certo senso i compiti. Bisognerà pensare innanzitutto al controllo dell’aeroporto, alle scorte delle auto blindate e, soprattutto, ai presidi nelle aree interessate dai festeggiamenti». Proprio per garantire il massimo coordinamento tra i componenti dell’apparato di sicurezza, per tutta la settimana si susseguiranno riunioni operative in Prefettura e passaggi concordati con le autorità della vicina Repubblica. «Rabuiese è senza dubbio l’impegno maggiore, ma non è di certo l’unico - conclude il questore Mazzilli -. Le forze dell’ordine dovranno presidiare anche gli appuntamenti di Fernetti, Basovizza e Pese».
I commenti dei lettori