Vasto incendio tra Jamiano e Medeazza vicino al monte Flondar nella zona della Grande guerra
Intervento di tre squadre dei Vigili del fuoco di Monfalcone, due di Gorizia e della protezione civile e di un elicottero per cercare di domare le fiamme dirette in Slovenia

DUINO AURISINA. Doline e residuati bellici della Prima guerra mondiale. Due elementi che hanno complicato ulteriormente oggi pomeriggio, martedì 28 giugno, e fino a sera lo spegnimento del vasto incendio che ha interessato il Carso da Jamiano a Medeazza.
Ben presto le fiamme hanno aggredito le pendici del Flondar e poi si sono dirette verso la zona di Brestovizza e ancora in Slovenia.
Hanno operato tre squadre dei vigili del fuoco di Monfalcone, due di Gorizia, due squadre della Protezione civile e una della Forestale. Indispensabile l’ausilio dell’elicottero che ha scaricato centinaia di ettolitri d’acqua.
Per gli operatori calarsi nelle doline è molto rischioso a causa della scarsa visibilità e ossigenazione. Parimenti lo scoppio di residuati bellici rappresenta un altro fattore di alto rischio anche per professionisti del soccorso.
Per consentire un più agevole spostamento dei mezzi dell’antincendio polizia e carabinieri hanno presidiato la statale 55 dell’Isonzo dove si sono registrati code e rallentamenti. Indenne è risultata la linea ferroviaria.
Quello oggi è almeno il terzo incendio che si verifica nella stessa zona nell’ultimo mese. Certo, la siccità è la prima causa dell’alimentazione delle fiamme ma sull’innesco permangono inquietanti interrogativi.
La zona dove si è sviluppato l’incendio è di fondamentale importanza per gli appassionati della Grande Guerra. Per la conquista del monte Flondar, ultimo baluardo di difesa austriaca dell’Hermada, il Regio esercito subì ingenti perdite. Tonnellate di piombo furono riversare su quella terra. (Servizio fotografico di Katia Bonaventura)
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