L’Hermès Quartet al Miela viaggio nelle pagine francesi di Ravel e Debussy
Domani, per la stagione Chamber Music, l’ensemble d’archi nato al Conservatorio di Lione e oggi famoso nel mondo

il programma
TRIESTE
I messaggeri della musica, questa volta, si vestiranno di note francesi: un viaggio nella tradizione del Quartetto, da Claude Debussy a Maurice Ravel, con una dedica alla musica del meno noto – ma non meno fascinoso - Henri Dutilleux, l'ultimo erede della scuola musicale transalpina, di cui si evocherà il suadente “Ainsi la nuit”. Farà tappa a Trieste l’Hermès Quartet, ospite della stagione cameristica Chamber Music progettata dalla musicologa Fedra Florit: domani, al Teatro Miela dalle 20.30, il pubblico potrà apprezzare compiutamente il nome di elezione del Quartetto.
Hermès come ponte e insieme “fonte” di grande musica d’autore: «Vogliamo restituire le emozioni dalla partitura – spiega il violinista Omer Bouchez, a sua volta “messaggero” dell’ensemble che conta anche su Elise Liu violino, Yung-Hsin Chang viola, Yan Levionnois violoncello –. Vogliamo che al pubblico arrivi quello che veramente intendeva esprimere il compositore. È un equilibrio difficile: bisogna essere tecnicamente perfetti a livello strumentale, ma soprattutto entrare nell'architettura del pezzo ed essere emotivamente ispirati dalla musica».
Mercoledì, al Miela, il focus sarà scandito da veri capisaldi: il Quartetto per Archi in sol minore op. 10 di Claude Debussy e il Quartetto per Archi in fa maggiore ultimato da Maurice Ravel nel 1903, a soli 28 anni. «C'è una forte connessione tra i due brani – spiega ancora Bouchez - perché Ravel è stato profondamente ispirato dalla musica di Debussy. Ma le due scritture conservano anche una forte identità: Ravel usa il suo eccezionale talento melodico per creare un dialogo sensibile tra i quattro strumenti, permette a tutti i musicisti di sviluppare lunghe frasi melodiche. Nel quartetto di Debussy, invece, il suono è più compatto, a volte più ‘ruvido’ perché i quattro strumenti spesso suonano insieme con lo stesso ritmo e allo stesso tempo».
Primo premio ai Concorsi internazionali di Lione (2009), Ginevra (2011) e al Young Concert Artist Auditions di New York nel 2012, l'Hermès Quartet è inserito dalla critica musicale internazionale nell’olimpo dei grandi Quartetti del nostro tempo: il debutto americano al Kennedy Center e alla Carnagie Hall ha conquistato pubblico e critica, dal Washington Post al New York Times. «Il nostro quartetto – ricorda Bouchez - è nato nel 2008. All'epoca studiavamo tutti insieme al Conservatorio Nazionale di Lione. Non ci conoscevamo, ma i nostri insegnanti ci consigliarono di suonare insieme: avevano ragione! Abbiamo passato insieme momenti favolosi: scoprendo un repertorio, costruendo un suono comune, scegliendo il modo in cui interpretare questi capolavori. Abbiamo vinto molti concorsi internazionali, incontrato alcuni dei più grandi insegnanti del pianeta e passo dopo passo siamo diventati totalmente dipendenti dallo stile di vita del quartetto d'archi».
Giovani e affermati, gli “Hermès”, sono una forte realtà cameristica ma conservano alcuni sogni da coltivare: «Qualche anno fa abbiamo incontrato il grande violoncellista americano Yo-Yo Ma e abbiamo suonato insieme un movimento del Quintetto d'archi di Schubert, per puro divertimento. È un bel ricordo e ci piacerebbe condividere ancora il palco con lui, per proseguire una alchimia avviata casualmente. Abbiamo anche una profonda ammirazione per il grande pianista Andras Schiff e saremmo felici di progettare insieme un Quintetto, le prossime stagioni».
Biglietti e abbonamenti al TicketPoint Trieste, info www.acmtrioditrieste.it. L’ingresso è aperto ai possessori di Super Green Pass.
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