TRIESTE. “Nessuno può immaginare che cosa significhi nascere e vivere al confine tra due mondi, conoscerli e comprenderli ambedue e non poter fare nulla per riavvicinarli, amarli entrambi e oscillare fra l’uno e l’altro per tutta la vita, avere due patrie e non averne nessuna, essere di casa dovunque e rimanere estraneo a tutti” scriveva Ivo Andrić a metà del secolo scorso.
Le tante guerre di Kalamujić, morte-sessualità-follia nello strazio dei Balcani

“Chiamatemi Esteban” (Nutrimenti) è l’ultima opera dell’autrice di Sarajevo che fa i conti col suo passato