Compie sessant’anni il “Cipì” di Mario Lodi dalla parte dei più piccoli
Nerl centenario della nascita dello scrittore e maestro Edizioni EL ripubblicano alcune delle sue poetiche storie
Corrado Premuda
i personaggi
Il passerotto Cipì e la sua compagna Passerì, la margherita-poeta, il gatto, gli altri passeri e le farfalle possiedono ancora una freschezza disarmante che conquista, ma hanno compiuto un'età importante: sessant'anni. Tanto tempo è passato da quando Mario Lodi, maestro in una scuola elementare vicino ad Alessandria, invita i suoi alunni a liberare lo sguardo oltre la finestra e a impugnare una penna giocosa per raccontare ciò che vedono dalla loro prospettiva: ne nascono storie straordinarie e senza tempo in cui, oltre agli animaletti, protagonisti diventano il sole, le nuvole e la pioggia.
Quest'anno ricorre anche il centenario della nascita di Mario Lodi, straordinaria figura di maestro e scrittore che ha dato un enorme contributo alla scuola italiana, al mondo dell’educazione e dell’arte e alla letteratura per l’infanzia, e per l'occasione la casa editrice triestina Edizioni EL manda in libreria una serie di volumi interessanti. A cominciare da “Cipì e Bandiera in scena!” (Einaudi Ragazzi, pp. 96, euro 11,50), ovvero due testi scovati in un cassetto dalla figlia dello scrittore, rispolverati e rimessi a nuovo da un uomo di teatro come Giorgio Scaramuzzino, attore, regista, drammaturgo nonché direttore artistico del settore ragazzi per il Teatro Nazionale di Genova. I personaggi più amati dei racconti di Lodi possono quindi rivivere sulle tavole di un palcoscenico o in un’aula scolastica. Se la storia di Cipì è arcinota, è piacevole riscoprire la vicenda di Bandiera, una foglia impavida che resiste con tutte le sue forze e il suo coraggio alle intemperie e al vento che cercano di strapparla dal ramo più alto di un grande ciliegio in una metafora sulla vita e sulla crescita.
Ritorna anche “La mongolfiera” (Einaudi Ragazzi, pp. 176, euro 13,50) arricchito dalle tenere illustrazioni di Angelo Ruta: la storia vede per protagonisti diciotto bambini e un maestro. Lui mostra come un foglio di carta, appeso sopra la stufa, viene sollevato dall’aria calda. È proprio il modo in cui funzionano le mongolfiere. Immaginando di costruirne una, i piccoli lavorano di fantasia e nell’invenzione proiettano esperienze, sentimenti, paure e coraggio: così il racconto fantastico diventa anche reale, un'esperienza sociale vissuta sul piano emozionale, culturale e linguistico. Messa per iscritto in tante puntate sul giornalino della classe, la storia sarà pubblicata per la prima volta in volume per la collana ragazzi da Einaudi nel 1978.
E naturalmente ecco “Cipì” (Einaudi Ragazzi, pp. 128, euro 15) con il passero e il suo indimenticabile grido “Cipì, cipì, voglio uscire di qui!” che è la voglia di vivere e l’essenza stessa dell’infanzia. Un libro che narra la scoperta del mondo non senza i pericoli e gli ostacoli che vengono affrontati con la sola forza dei valori umani più alti, l’amicizia, la solidarietà e la libertà, e che per questo motivo piace a tutti, ai bambini di ieri e a quelli di oggi.
È bello ritrovare Mario Lodi, l’insegnante illuminato che ha avuto il coraggio di dichiarare ai suoi alunni: “Io da voi imparo ogni giorno tante cose” cancellando in un attimo la secolare tradizione dei ruoli all’interno della scuola. Al pari di Rodari, i suoi fantastici esperimenti in campo pedagogico e letterario hanno alimentato quella rivoluzione con cui la società si è arricchita di un nuovo interlocutore, esigente e con le idee chiare: il bambino. Molte delle sue storie sono nate a scuola, a contatto con i bambini, sempre coinvolti in maniera diretta nell'operazione. Lodi ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui la laurea honoris causa in Pedagogia dell’Università di Bologna e il Premio Unicef – Dalla parte dei bambini nel 2006 per aver dedicato tutta la sua vita ai diritti dei più piccoli. I suoi libri dipingono il tema della crescita e accompagnano i bambini nel loro affascinante e complesso viaggio spronando in loro la curiosità e il coraggio. —
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