Ecco “Le Malefatte della Bora” nasce un nuovo foglio-giornale
È uscito il primo numero di otto pagine, in 500 copie numerate, in un mega contenitore. Ideato da Stagni con Kirchmayr e Fieramosca
Annalisa Perini
In un mondo che spesso va di fretta, in cui gli occhi rapidamente ricostruiscono o saltano lettere, parole, frasi e nessi, in cui si perde e confonde il senso del racconto e della sfumatura e tutto deve essere tascabile, il libro-giornale “Le Malefatte della Bora. Il Foglio del Vento” si pone in controtendenza, in maniera indiscutibilmente visibile, già nel suo formato, che ricorda, così come l'impaginazione, i quotidiani di fine '800. Nuovo nato, a opera del suo ideatore e disegnatore Maurizio Stagni, del grafico e impaginatore Marco Kirchmayr e del consulente editoriale Fabio Fieramosca, entra nelle case in questi giorni con il primo numero di otto pagine stampato in 500 copie numerate a mano, contenuto in un box illustrato in cartone (euro 14,90). Dedicato appunto alla Bora, al suo infilarsi con i suoi refoli nella quotidianità, strade, monumenti, ricordi e ispirazioni, rende omaggio a Trieste, con storie triestine, interviste, memorie, racconti e recensioni, e si propone di diventare una rivista periodica. A citazioni storiche si affiancano i testi di oggi, i cui autori si celano con ironia dietro a pseudonimi come Kitty Manda. La dedica, si legge nell’editoriale a firma di Nero Acquaketa, è “a questa maldestra, bella, nostalgica, ironica, intensa, segreta, sventagliata città, che merita di essere scoperta e raccontata”. Il fine è anche far riaffiorare una memoria non troppo lontana, proporre itinerari e spigolature, offrire indicazioni dal giallo al saggio letterario, illustrare fatti realmente accaduti con la complicità del vento, ma anche percorrere le peculiarità dei vini locali e altri consigli spumeggianti e, sotto il titolo “Soffio al cuore”, dedicare una rubrica fissa a scorci e aneddoti anche attraverso lettere d’amore dei lettori. E, come nella migliore tradizione, già il primo numero vede anche un racconto inedito a puntate.
«Nelle pagine di “Malefatte” – spiega Maurizio Stagni a nome dell’editore, un “misterioso” magnate italo-norvegese che ha fatto la sua fortuna vendendo dadi da gioco – strizziamo l’occhio, con massimo rispetto e deferenza, all'inarrivabile stagione umoristica di grandi autori triestini, inventori di personaggi come Ruben, Padreterno, Mirko Dreck, Paride, Il Meschino, Monsieur Verdoux, Il Muto Parlante, Il Terzo Uomo e tanti altri che rimangono icone di quella esperienza, citata nella pubblicazione». Ciò che è scritto è spesso frutto di ricerche che, con un po’ di fortuna, hanno portato a scoperte inedite e curiosità, storie in cui molto può essere familiare, ma nulla scontato, anche tra argomenti come la Fontana del Mare di piazza Unità. «Alcune storie – sottolinea Stagni - rappresentano dei vissuti interessanti, altre solo bugie divertenti e al lettore va anche compito di scoprire fin dove si spinge lo scherzo». “Le Malefatte della Bora”, con un occhio alla modernità e sperimentando, propone di ritrovare quel gusto del racconto che la tecnologia a volte disperde, utilizzando quest'ultima però come supporto per raggiungere con parole e immagini.
Il primo numero è frutto di un lavoro di nove mesi. È possibile trovarlo al Centro Triestino del Libro Tržaško knjižno središče in piazza Oberdan, ma tutte le indicazioni sono sul sito www.lemalefattedellabora.com in cui sono presenti anche contenuti aggiuntivi. Racchiuso nel suo contenitore “Le Malefatte” può essere inviato per posta, arrivare così più lontano, idealmente sulle ali del vento. —
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