Wagner alla ricerca di Beethoven storia di un incontro impossibile
Stasera l’opera da camera in un atto composta da Severino Zannerini. Tre solisti, Il Quartetto del Caffè e molte pagine celebri
Patrizia Ferialdi
Va in scena oggi alla Sala Beethoven con inizio alle 20.30 l’opera da camera in un atto “Un fan (Richard Wagner) alla ricerca di Ludwig van Beethoven al Wiener Café und Gasthof Espresso” composta da Severino Zannerini nell’ambito della quinta edizione della rassegna ‘Musica senza un senso’ promossa dall’Istituto di Musica ‘Antonio Vivaldi’ di Monfalcone con il contributo della Regione e del Comune di Monfalcone. In palcoscenico cantano Monica Cesar (Bertina Spiluttini soprano) Armando Badia (Richard Wagner baritono) e Francesco Paccorini (Ludwig van Beethoven tenore), la musica è affidata al ‘Quartetto del Café’ (Carolina Perez Tedesco pianoforte, Monica Tenev flauto, Mariko Masuda violino, Severino Zannerini violoncello) mentre la narrazione è condotta da Furio Treu (Herr Mario Fischer) e i costumi sono di Silvia Bartole.
La trama narra del viaggio da Lipsia a Vienna intrapreso dal giovane Wagner per andare a conoscere il suo idolo Beethoven. Dopo svariate peripezie e vicissitudini e grazie alla complicità di una giovane cameriera con la passione del canto, Wagner corona il suo sogno riuscendo a parlare con Beethoven in una sorta di ‘incontro impossibile’ ospitato al Wiener Café und Gasthof Espresso di proprietà di Herr Mario Fischer, oriundo italiano che colleziona pure macchine da caffè. I due compositori parlano della loro carriera, dei loro amori fortunati o meno, della musica più in voga del momento e, a poco a poco, nasce tra i due anche l’amicizia. E tutto è funzionale a far scorrere con leggerezza il canovaccio musicale, «che propone molti flash di brani famosi – dice il maestro Zannerini - dal 2° tempo del Quartetto degli Spettri di Beethoven che preannuncia il suo ingresso in scena al farfallone amoroso di Mozart». Ma ci sarà anche la marcia nuziale dal Lohengrin, il recitativo dalle Nozze di Figaro e l’immancabile walzer viennese. «Eseguiremo pure dei brani che ho composto io per l’occasione – conclude Zannerini - e non mancherà un riassunto in pillole della nona sinfonia con l’Inno alla Gioia, il tutto pensato per confezionare un divertissement musicale condito da un pizzico di umorismo che speriamo funzioni teatralmente e risulti gradito al pubblico». —
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