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Mostra di Vladilo nella galleria virtuale dove i visitatori diventano avatar

2 minuti di lettura

Corrado Premuda

La forzata lunga chiusura di gallerie e musei causata dalle misure di contenimento del coronavirus ha dato una potente accelerata a soluzioni alternative per non spegnere la luce dell'arte contemporanea. Alcuni sono riusciti a fare di necessità virtù inventando proposte efficaci e curiose. Tra queste si segnala senz'altro quella delle opere di Elisa Vladilo fruibili grazie all'accurata realizzazione di Antonio Giacomin: si tratta della prima mostra in regione visitabile in questo modo in uno spazio virtuale e la particolarità è che i visitatori diventano avatar, camminano nella sala, si scambiano battute e opinioni.

Basta collegarsi al sito https://bit.ly/2zo8zQs e si accede nella stanza in cui è allestita l'esibizione “Take a Walk on the Coloured Side” composta da una selezione di fotografie che testimoniano diversi progetti temporanei di arte pubblica realizzati da Elisa Vladilo sia nello spazio urbano che nella natura nell'arco di vent'anni di lavoro. La progettazione digitale è affidata a un esperto del settore, Antonio Giacomin, video designer e creativo ad ampio raggio che si muove da anni tra videoarte, proiezioni e installazioni interattive collaborando con teatri, istituzioni ed eventi sia a livello locale che internazionale.

L'allestimento utilizza come pavimento un'opera ingrandita: si tratta di “Prendo il paesaggio e lo porto con me”, una strada concepita da Vladilo a Nervesa della Battaglia e realizzata con la collaborazione del pubblico. Spiega Giacomin: «Il progetto di una galleria virtuale nasce dal periodo particolare che abbiamo vissuto durante il lockdown. Molte categorie si sono ritrovate nell'impossibilità di operare e tra queste l'arte è stata particolarmente colpita. Da questa impossibilità ho pensato di sfruttare il digitale e in particolar modo la realtà virtuale per permettere agli artisti non solo di avere un luogo dove esporre le proprie opere ma anche la possibilità di fare delle visite guidate invitando le persone con i propri avatar a condividere lo spazio espositivo».

Il valore aggiunto è proprio la presenza degli avatar: visitatori e artista si incontrano e possono muoversi e dialogare come farebbero in uno spazio espositivo tradizionale. La mostra è stata creata utilizzando lo standard WebXR che permette di entrare nei mondi virtuali attraverso un semplice browser e questo rende l'esperienza della visita virtuale fruibile sia con un visore per la realtà virtuale di ultima generazione sia con un semplice smartphone o pc. Le opere in questo caso sono foto di progetti site specific di Vladilo che seguono una linea di ricerca di relazione tra colore e spazio. Attraverso un'indagine sulle caratteristiche strutturali, funzionali e sociali dei luoghi, l'intervento di colore crea una dimensione altra da quella esistente introducendo elementi di valorizzazione e riqualificazione per una percezione dei luoghi più accogliente. Tutti questi progetti sono temporanei, rimangono visibili per un periodo limitato di tempo, mediamente un mese; i materiali utilizzati sono di volta in volta pittura lavabile Sandtex, oppure feltro o pvc, o ancora si tratta di luci. Quindi le foto diventano un'estensione dei progetti, dal momento che le opere non sono più visibili dal vero. I lavori di Giacomin sono visibili su fluido.tv.

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