Molti di più di 44: in Stazione a Trieste foto e conferenze sugli amici felini
Una trentina di pannelli ritrae gatti domestici in varie pose. Si potrà votare lo scatto migliore

TRIESTE Ci illudiamo di averlo addomesticato noi, ma secondo gli scienziati è molto più probabile che abbia fatto tutto da solo e chi ne ha uno a casa non stenterà a crederlo: il gatto si è infilato nelle nostre dimore diverse migliaia di anni fa e da allora non fa che sedurci per convincerci a occuparci di lui.
È dedicata proprio ai nostri amici felini la mostra fotografica “44 gatti... e molti di più”, che si è inaugurata allo spazio Trieste Città della conoscenza, all’interno della stazione ferroviaria. L’esposizione propone una trentina di pannelli con fotografie che ritraggono gatti domestici in varie pose e situazioni, a partire da una selezione di scatti che permettono di capire aspetti del carattere e del comportamento di questi animali amati e misteriosi.
Sarà una mostra partecipativa, che si arricchirà con il contributo di visitatrici e visitatori: ogni amante dei gatti potrà portare la foto del suo micio preferito, che verrà aggiunta al materiale in mostra. Nell’ultima settimana di esposizione (dal 4 al 7 novembre), il pubblico potrà votare la foto migliore: le prime tre classificate verranno premiate in occasione del finissage che si terrà giovedì 7 novembre, alle 18.
Faranno da corollario all’esposizione anche una serie di incontri con gli esperti dedicati ai nostri amici felini, con conferenze che spazieranno dall’etologia all’arte. Il 16 ottobre alle 18 si presenterà alla cittadinanza Il Gattile–onlus, la struttura privata sorta nel 1996 per ricoverare gatti liberi, sostenuta da offerte, donazioni e dal lavoro di una trentina di volontari. Se ne ripercorrerà la storia fino ai giorni nostri insieme al presidente e fondatore Giorgio Cociani e al direttore sanitario Jesus Catalan Pradas.
Il 23 ottobre alle 18 invece, con la storica dell’arte Ermanna Panizon, ci si concentrerà su “I gatti nell’arte: dalla dea Bastet ai murales di Banksy”: sedotti dalla sua personalità enigmatica, dalle sue movenze sinuose e dal suo spirito un po’ domestico e un po’ selvatico, gli artisti di tutti i tempi hanno rappresentato questo animale, che è stato adorato nell’Antico Egitto, odiato nel Medioevo e riabilitato nel Rinascimento. Il 28 ottobre alle 18, infine, con Nicola Bressi, conservatore del Museo di Storia naturale, si rifletterà sul rapporto tra gatti domestici e fauna selvatica, per capire come comportarsi quando il micio esce di casa. La mostra e gli incontri sono gratuiti ed aperti a tutti. —
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