In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Pioggia di premi sul corto “Pepitas” Ariella nonna di Lino che fa la drag queen

Cortinametraggio incorona l’accoppiata Reggio-Guanciale Lui: «Ariella patrimonio Unesco. Spero in un film insieme»

1 minuto di lettura



Strage di riconoscimenti alla XIV edizione di Cortinametraggio per il corto “Pepitas” di Alessandro Sampaoli e Renata Ciaravino, con Ariella Reggio e Lino Guanciale, accolto da molti applausi durante la cerimonia di premiazione. Al corto è andato il Premio del Pubblico-Farecantine, il Premio Rai Cinema Channel per il “Corto più web”, il Premio Augustus Color e il Premio Miglior Corto Commedia. Ariella Reggio si è invece aggiudicata il Premio migliore attrice-Dolomia “per il suo approccio al personaggio sincero ed elegante, che regala allo spettatore un'emozione autentica. Vorremmo tutti una nonna così”.

«È stata un’esperienza indimenticabile – racconta Reggio –. Questo premio mi ha resa felice, in più Maddalena Mayneri di Cortinametraggio e il suo staff sono stati attenti a tutto. Un'accoglienza affettivamente lussuosa». Lino Guanciale non è potuto essere presente perché impegnato a teatro a Bologna, però si è sentito con la sua partner triestina, «patrimonio dell'Unesco», come ha definito Ariella. «È un’attrice straordinariamente delicata, leggera, ma allo stesso tempo profonda e precisa. Quello che fa è toccante senza mai essere retorico. È un’attrice estremamente moderna».

Moderna come il personaggio che interpreta nel corto, quello di una nonna che scopre che il nipote fa la drag queen. «Uno si aspetta per l'eta e per il fatto che sta sempre chiusa a casa, che anche la sua mentalità lo sia, invece ha una mente aperta – spiega Reggio – verso un nipote che non è che faccia cose terribili, ma semplicemente dà sfogo a un suo desiderio di esibizione».

Il corto non a caso è piaciuto molto ai giovani «perché parla con semplicità di un argomento che ai ragazzi sta a cuore – sottolinea Guanciale –. Loro più degli altri percepiscano l’assurdità del non considerare ormai naturali e normali gli orientamenti o le bizzarrie sessuali di chi non rientra in quello che una mente conservatrice definisce normale. La normalità è un concetto statistico, non è un concetto etico. I giovani sono sensibili a questo».

Tra Ariella Reggio e Lino Guanciale c'è stata da subito una grande sintonia. «È successo un piccolo miracolo – dice Reggio –. Non conoscevo personalmente Lino, ci siamo incontrati a Milano per questo corto e ci siamo da subito capiti, così è stato anche con Sampaoli, il regista. Spero ancora di poter lavorare con loro». «Ci siamo piaciuti molto professionalmente – aggiunge Guanciale –. Quando abbiamo fatto la prima lettura del copione eravamo lì che ci chiedevamo consigli l’un l’altra, una cosa molto bella quando si lavora insieme: vuol dire che legittimi subito l’altro come una controparte credibile e arricchente. Ci vogliamo bene». Un film assieme? «Assolutamente sì. Con Ariella farei di tutto: cinema, teatro, qualsiasi cosa». E anche Ariella è pronta. —



I commenti dei lettori