Per i 100 anni di Ferlinghetti il San Marco collegato con i poeti di San Francisco
Domenica nel caffè triestino artisti e musicisti con Lorenzo Acquaviva per la festa speciale dedicata al primo secolo del cantore della Beat Generation

Un affollato Caffè San Marco, ha festeggiato domenica i 100 anni di Lawrence Ferlinghetti, uno dei padri della Beat Generation, amico di Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Corso e tanti altri celebri scrittori e artisti. L'evento organizzato dalla Cappella Underground, Festival Approdi, Caffè San Marco e TielleZeta si è aperto con il documentario del 2009, “Caffè Trieste” di Lorenzo Acquaviva e Chiara Barbo, per la regia di Andrea Magnani. Trieste chiama San Francisco: si è subito instaurato così un legame con lo storico locale fondato da Gianni Giotta, originario di Rovigno, che dai cantieri di Monfalcone decise di mollare tutto per cercare fortuna in America, insieme alla moglie. Da lì a poco, nel 1956, aprì “Caffè Trieste”. «È un posto – ha spiegato Lorenzo Acquaviva al San Marco – dove puoi incontrare dal ragazzino al signore anziano. È una micro-comunità». «Inoltre – ha aggiunto Magnani – ti permette di essere te stesso o qualcun altro senza che nessuno ti giudichi. È un luogo dove le anime si incontrano».
E proprio in quel “Caffè” - che a volte si faceva ufficio, altre studio, altre luogo di incontro - negli anni si sono susseguiti artisti come il regista Francis Ford Coppola, che proprio lì scrisse parte de “Il padrino”, o come gli stessi poeti della Beat Generation, che si ritrovavano per confrontarsi, scambiarsi idee o per leggere poesie. Lo stesso Ferlinghetti, nel documentario, ha sottolineato la sua passione e ammirazione per Pasolini, tanto da occuparsi della traduzione in inglese delle sue poesie romane. Nel giorno del compleanno, a San Francisco, è stata presentata la sua autobiografia “Little Boy”. Il pubblico triestino ha potuto sentire in anteprima un pezzo del libro letto personalmente da Ferlinghetti, che con la sua voce e la sua poetica ha conquistato i presenti. Il libro, di cui Giada Diano ha curato la traduzione, uscirà in Italia ad ottobre.
In attesa del collegamento con San Francisco, spazio alla musica del bluesman Franco Toro Trisciuzzi, che ha omaggiato Bob Dylan con, tra gli altri brani, “Hard Rain's A-Gonna Fall” e “The Times They Are A-Changin'”. Tra una nota e l'altra, «nel luogo della restituzione poetica» – così definito da Lorenzo Zuffi – sono state lette numerose poesie di Ferlinghetti: “Rischiando continuamente assurdità” e “Pietà per la nazione”, interpretate dallo stesso Zuffi, mentre Acquaviva ne ha estrapolate alcune da “The Coney Island of the Mind”, “Pictures of the Gone World”, “Scoppi urla risate”.
Verso le 22.15 è iniziato il collegamento con San Francisco, grazie al videomaker Frank Lanza. Fuori dal “Vesuvio Cafe”, in una via piena di gente, Agneta Falk, Jack Hirschman, Neeli Cherkovski hanno regalato letture di componimenti di Ferlinghetti e loro, emozionando il pubblico del San Marco. Giada Diano ha invece raccontato del documentario “Lawrence: A Lifetime in Poetry”, di cui è autrice assieme a Elisa Polimeni, che è stato presentato per la prima volta proprio nella giornata del compleanno. Durante la diretta è stato possibile vedere l'affetto per Ferlinghetti dei tantissimi estimatori riunitisi nella libreria “City Lights Bookstore” da lui fondata nel 1953. Sono stati in tanti ad andare a casa sua durante la mattinata, per fargli gli auguri. —
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