Il Male si è incarnato nell’inferno di Auschwitz. Ma dopo la tragedia dell’Olocausto, l’umanità non ha trovato pace. Basterebbe pensare agli orrori visti durante le guerre nell’ex Jugoslavia.
Filip David, scrittore serbo di Kragujevac, ha scritto un romanzo potente e bellissimo per ritornare sui luoghi del dolore e della follia. E con “La casa della memoria e dell’oblio”, tradotto da Manuela Orazi e Dunja Badnjevic, ha vinto il più importante premio nel suo Paese: il Nin.
Il libro racconta la storia di Albert e dei suoi tre amici, che tra Belgrado e New York riscoprono le sofggerenze inflitte dai nazisti. Scoprendo la profondità degli scritti di Hannah Arendt e il fascino della Cabala.
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