Robertina Sebjanic fa musica con le meduse
Giovedì a Trieste la prima performance della rassegna “Arte/Scienza/Biotecnologia” ideata da Maria Campitelli con il Gruppo 78

TRIESTE. Potete vederle ancora fino a domani nel negozio di Acquari Zen di via Genova, dove il proprietario, Lorenzo, le sta nutrendo. Poi, le meduse Aurelia Aurita, una specie tipica dell’Adriatico, si trasferiranno lo stesso giorno alle 19 alla Casa della Musica per la performance audio/visuale “Aurelia 1 +Hz” dell’artista e ricercatrice slovena Robertina Sebjanic, in cui si potrà ascoltare live e in streaming il loro suono grazie a tecnologie avanzatissime.
Particolare e curiosa, sarà questa la preview del progetto “Arte/Scienza/Biotecnologia” del Gruppo 78, ideato e curato da Maria Campitelli con il contributo di Comune e Regione e il sostegno, tra gli altri, di Immaginario Scientifico, Università, Stazione Rogers, Caffè Tommaseo. Sulla scia dall’espansione internazionale conseguente a “Mex Pro”, evento promosso l’anno scorso dal Gruppo 78, la rassegna “ambiziosa ed espansa” racchiude tre discipline che s’intrecciano verso il medesimo orizzonte di riferimento ovvero conoscere il mondo, raccontare e spiegare la vita. La volontà di coniugare questi universi «nasce da un’esigenza che abbiamo sentito recentemente, perché riteniamo abbiano molte cose in comune - spiega Campitelli -: la scienza serve per capire in che mondo siamo, mentre l’arte non è nata solo per abbellire, ma è conoscenza pure essa».
Anche il direttore dell’Is, Serena Mizzan, ha sottolineato che «quello che la scienza non riesce a esprimere a parole, lo fa spesso con le immagini, una cosa simile succede nell’arte e perciò ci siamo trovati perfettamente a nostro agio in questo contesto di arte, scienza e biotecnologia». E per sottolineare l’innovazione del progetto delle meduse, Gabriele Centis, direttore della Casa della Musica ha sottolineato che «c’è un passaggio di competenze dall’espressione musicale umana a quella della natura». Il programma della manifestazione è vasto e, dopo l’anticipazione marina, debutteranno alla Mostra Internazionale a Palazzo Costanzi il 14 alle 18.30 una trentina di artisti, tra cui italiani, sloveni, danesi, austriaci, norvegesi e francesi, da Elisa Zurlo a Joseph Nechvatal, da Dean Verzel a Pierre Zufferey (che inoltre inaugurerà domani alle 18.30 una personale alla Lux Art Gallery).
Fino al 3 dicembre la sala Veruda sarà, dunque, invasa da linguaggi diversificati, dalla tradizione della pittura e della fotografia alla multimedialità d’installazioni e video compositing. In novembre alcuni artisti presenti all’esposizione saranno inoltre protagonisti, in diverse location, di eventi collaterali quali video-perfomance, installazioni e conversazioni tra scienziati e artisti su tematiche contenute nelle opere esposte: interverranno Alessandro Folgar, ricercatore nell’ambito della musica elettronica, ospite il 15 con Elio Corbolante e il 29 con il prof. Ramella all’Is, e il 30 con Paola Pisani alla Stazione Rogers; il 15 all’Is e il 22 al Caffè Tommaseo Max Jurcev si esibirà attraverso flauto e pianoforte sulla struttura delle proteine, cui seguirà “Isomorfismi”, performance multimediale con Guillermo Giampietro; il 21 Marco Rapattoni, docente di design al Politecnico di Milano, presenterà la sua ricerca su percezione ed emozione estetica attraverso un concerto al piano; il 23 conversazione tra Erika Stocker Micheli e il filologo Vassilis Triantafyllou, il 24 tra i docenti Massimo Avian e Serena Zacchigna e gli artisti Lucia Flego, Robertina Sebjanic e Joseph Nechtval, il 1 dicembre tra Fabiola Faidiga e il fisico Hans Grassmann. Una proposta del tutto inaspettata sarà il 25 a Palazzo Costanzi, l’installazione di Cecilia Donaggio, in collaborazione con Betta Porro, sul tema universale del dolore, partendo dalla sua malattia autoimmune. E ancora il 28 all’Is Elisa Zurlo rappresenterà le sinapsi tra fili rossi e danza. Melodie tecnologiche dall’India il 30 alla stazione Rogers con Kàartik. Finissage il 2 dicembre con il concerto “Quinta ascendente – 432Hz” di Paolo Cervi Kerviscer e Baby Gelido.
Il 28 e 29 novembre s’inserisce all’Immaginario Scientifico la due giorni “Screening Festival – Arts Based Research”, proiezioni di video-documentari di progetti artistici contemporanei di 35 artisti provenienti da tutto il mondo, che operano nell’ambito delle nuove tecnologie. Il fil rouge che sottende i filmati indaga il processo di costruzione dell’opera contemporanea, mostrandone i passaggi che coinvolgono l’autore nell’elaborazione del suo lavoro, e presenta al pubblico le nuove tecnologie con cui si confrontano oggi gli artisti. Sofisticati e moderni i linguaggi sperimentati, dalla multimedialità all’interattività, all’elettronica. Professionisti del settore conversenno in alcuni talk, mentre successivamente si avrà la possibilità di assistere a un workshop del visual artist Roberto Fazio sulla realtà virtuale con Unity3D.
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