Tour dell’arte con Dorsoduro Museum Mile
Alla scoperta delle gallerie di Venezia e delle sue mostre con il contributo delle Assicurazioni Generali

VENEZIA. Più che un itinerario si può definire un viaggio nell'arte, un percorso sia fisico che ideale lungo il sestiere veneziano di Dorsoduro, alla scoperta di alcuni tra i più importanti musei di Venezia. È il "Dorsoduro Museum Mile" realizzato grazie al contributo delle Assicurazioni Generali. Si tratta di una mappa della città, in distribuzione gratuita, che illustra un percorso culturale all'interno di uno dei sestieri più antichi della città. Il progetto, legando l'una all'altra in un percorso comune le Gallerie dell'Accademia, la Galleria di Palazzo Cini, la Collezione Peggy Guggenheim e Punta della Dogana (Fondazione Pinault), intende promuovere e valorizzare Dorsoduro e i suoi straordinari musei avviando nuove forme di collaborazione tra le istituzioni culturali.
L'itinerario proposto accompagna il visitatore nell'arco di poco più di un miglio in viaggio lungo un millennio di storia dell'arte mondiale: dai capolavori della pittura veneziana medievale e rinascimentale delle Gallerie dell'Accademia, ai protagonisti della scena dell'arte contemporanea esposti a Punta della Dogana, passando per le storiche case-museo di Vittorio Cini e di Peggy Guggenheim. I quattro musei veneziani su presentazione della mappa "Dorsoduro Museum Mile" proporranno ai visitatori voucher, sconti e altre iniziative comuni.
Ad aprire il percorso Le Gallerie dell'Accademia, che in attesa del restauro delle sale storiche propongono, accanto alle collezioni del '500,'600,'700 e'800, mostre temporanee di grande interesse artistico, come quella dedicata al "solitario, nomade e visionario" Mario Merz. Prorogata sino a 22 novembre "Mario Mertz: Città irreale" rende omaggio all'opera di una delle personalità più rilevanti della scena artistica internazionale del secondo '900.
Tappa fondamentale nell'itinerario del "museum mile", Palazzo Cini a San Vio, la raffinata casa-museo dedicata alle raccolte di uno dei più importanti collezionisti del '900 italiano, l'imprenditore e filantropo Vittorio Cini. Ad inaugurare la stagione autunnale del Palazzo una mostra dedicata ai "Disegni veneti del Settecento". Visibile sino al 5 novembre l'esposizione propone una raffinata selezione di opere provenienti delle collezioni Cini: dai capricci ai ritratti, dai nudi alle caricature, dalle vedute agli studi d'arte. Ludovico Dorigny, Giambattista e Giandomenico Tiepolo e poi Canaletto, Pellegrini, Piazzetta, Pittoni, Zais, Bison, Guardi, solo per fare alcuni nomi. Presente in mostra anche un gustoso assaggio dei disegni del celebre album di caricature di Anton Maria Zanetti, a cui la Fondazione Cini il prossimo anno dedicherà una mostra. In occasione delle celebrazioni del cinquecentenario della nascita del celebre umanista e scienziato veneziano Daniele Barbaro presenti a Palazzo Cini anche due capolavori indiscussi della ritrattistica veneziana del '500 firmati da Tiziano Vecellio e da Paolo Veronese.
Sulla strada dei Musei di Dorsoduro non poteva mancare la Peggy Guggenheim Collection, che oltre alla celebre collezione permanente di arte contemporanea, propone sino 10 gennaio 2016 la mostra "V.S. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita". Con oltre 40 dipinti e opere su carta provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche e private tra Asia, Europa e Usa, si tratta della prima retrospettiva mai realizzata dedicata all'artista indiano Vasudeo Santu Gaitonde.
La mostra - come spiega la curatrice Sandhini Poddar - "ripercorre le tappe della sua carriera artistica, dalle prime composizioni figurative a tecnica mista, agli acquerelli ispirati a Paul Klee, passando attraverso le tele degli anni '60 -'70, fino ad arrivare alle ultime opere degli anni '80 e '90. «Partendo da Klee, verso la fine degli anni '50, la sua opera - precisa la curatrice - si fa sempre più non-rappresentativa, anzi, per usare le sue parole, non-oggettiva. Questa sua virata verso l'astrazione riecheggia i principi artistici esposti da Vasily Kandinsky e su cui si basa l'origine stessa del Guggenheim di New York quale Museo della Pittura Non Oggettiva, combaciando inoltre con l'interesse dello stesso Gaitonde per il buddismo Zen, la sua etica e la sua pratica creativa».
Dulcis in fundo, la Punta della Dogana, che ogni anno presenta le mostre più di tendenza dell'arte contemporanea. Ancora in corso fino a gennaio 2016 "Slip of the Tomgue" curata dall'artista coreano Danh Vo negli straordinari spazi della Dogana di Venezia, che con una serie di singolari"bifocazioni storiche" unisce opere antiche ad opere contemporanee. Il programma della Fondazione Pinault per l'autunno 2015 prevede negli spazi museali e al Teatrino di Palazzo Grassi una fitta serie di concerti, letture e conferenze. Da segnalare un interessante ciclo di incontri il 7 e l'8 ottobre dedicati a Marcel Duchamp con Carlos Basualdo, curatore al Philadelphia Museum of art.
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