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“A Trieste se cantava cussì”: folklore e beneficenza a braccetto

La manifestazione questa sera approda al teatro dei Salesiani

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La Krugel Orchestra 

Riscoprire e valorizzare il nostro patrimonio di canti popolari, offrirne nuove interpretazioni e nello stesso tempo dare una ribalta ai giovani che provano oggi a creare nuove forme e contenuti nella canzone in dialetto: è il progetto che da anni gli Amici del dialetto triestino portano avanti organizzando la rassegna “A Trieste se cantava cussì… e ogi?”.

Di teatro in teatro la manifestazione quest'anno approda a quello dei Salesiani (via dell'Istria 53) in cui il dialetto è di casa da molti decenni grazie alle brillanti stagioni teatrali gestite dalla Barcaccia. E qui, alle 20.30, si svolgerà la XIX edizione della rassegna di canti popolari triestini che presenta qualche novità rispetto alle precedenti: grazie alla collaborazione dei Lions Club della provincia di Trieste e della Barcaccia, l'ingresso sarà gratuito a offerta libera e l'incasso destinato a un service Lions per le cure del piccolo Federico affetto da una grave malattia cerebrale.

La serata si presenta particolarmente ricca e attraente per la presenza di quattro gruppi musicali e un ospite d'onore e il pubblico potrà ascoltare canzoni di ieri e di oggi, brani d'autore e folclore, apprezzando stili diversi e confrontando i gusti di ieri con quelli di oggi. Presentatori della serata Maria Teresa Celani e Giorgio Fortuna. Ad aprire la manifestazione l'ensemble vocale e strumentale Gruppo Incontro, che darà voce a brani lirici come “La mia stela” e alle note popolaresche de “La strada ferata”. La Krügel Orchestra propone originali arrangiamenti dai brani tipici dell'Oberkrainer e Oktoberfest fino alle tradizionali marcette triestine.

L'ospite della serata sarà il noto cantante, chitarrista e compositore Toni Damiani. La Max Gospel Band, con stili moderni improntati al pop, al country e al jazz, rappresenta invece le tendenze dei giovani triestini che nelle loro canzoni guardano con critica e ironia all'attualità. Ritorno alla tradizione col coro Lions Singers nelle allegre strofette di “Ogi un ano a Valle Longa” che i triestini di stanza a Pola intonavano ai tempi dell'impero austroungarico e finale in bellezza con le note di “Marinaresca”.

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