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Le scuole di Seattle fanno causa ai social network

Le scuole di Seattle fanno causa ai social network
L'accusa è grave: Instagram, TikTok, YouTube e Facebook con i loro algoritmi stanno facendo danni alle nuove generazioni
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Ci siamo lasciati prima di Natale parlando di una controversa relazione di una commissione di senatori che definisce decerebrati e drogati i giovani a causa dell’uso degli smartphone. E durante le feste mi avete scritto in tantissimi per dire la vostra. Alcuni per stigmatizzare i toni eccessivi e la mancanza di fonti scientifiche del rapporto del Senato. Ma altri per evidenziare gli effetti dannosi che non solo gli smartphone ma in particolare i social network stanno avendo sulla crescita dei ragazzi. Non solo in classe.

E’ un tema fondamentale del quale è necessario continuare a parlare. Come dimostra la clamorosa decisione delle scuole pubbliche di Seattle di fare causa a Instagram, TikTok, YouTube e Facebook per i danni che i loro algoritmi stanno facendo alle nuove generazioni (letteralmente, “per lo sfruttamento delle vulnerabili menti dei giovani”). E’ sorprendente perché Seattle è la città dove hanno sede Microsoft e Amazon, e quindi non è esattamente un bastione del passato. Vedremo come andrà la causa americana e se ce ne saranno altre. E’ probabile.

Nei tribunali e fuori è importante approfondire la cosa, dati scientifici alla mano, per suffragare o smentire le nostre paure. Ma intanto qualcosa la possiamo già fare nelle nostre famiglie, con i nostri figli: mettere dei limiti, degli orari e dei momenti, senza digitale. Abbiamo bisogno di momenti analogici. Senza notifiche, telefonate, giochini, scroll degli status degli amici. Il contrario di quello che ho visto domenica in un parco di Roma: i padri giocavano una furiosa partitella a pallone mentre i figli piccoli erano parcheggiati su una panchina con dei tablet in mano.