Il 28% degli italiani dice di aver subito una violazione della propria identità digitale (Ipsos). Crescono, e non è una novità, i casi di diffamazione, molestie e minacce (+14% nel 2021 contro il 2020), stalking (+34%), sextortion (+69%) e diffusione di immagini personali e intime con vari scopi criminali, quello che veniva chiamato revenge porn ma che preferiamo descrivere in modo diverso (+110%, Clusit). Arriva ora una novità: Tutela Digitale, una società specializzata nella cyber reputazione, e Wallife, startup insurtech la cui missione è proprio tutelare le persone dai possibili rischi derivanti dall’utilizzo di nuove tecnologie, lanciano una partnership strategica che porta sul mercato un nuovo prodotto assicurativo, senz’altro sui generis. Si chiama Wallife Biometrics ID ed è una soluzione pensata proprio per rispondere al crescente bisogno di protezione delle persone. Come ci riesce? Integrando nella copertura dei tool sviluppati da Tutela Digitale: LinkMonitor e Linkiller.

Quali sono le principali minacce online per la reputazione?
“Le minacce per la reputazione online sono diverse ma hanno tutte un esito comune: creano un danno sia alla sfera professionale che personale da cui è difficile uscire - racconta Gabriele Gallassi, co-fondatore con Sveva Antonini della società, a Italian Tech - quanto è pubblicato su internet è per sempre, accessibile a tutti e riproducibile all’infinito. Fatta questa doverosa premessa, se volessimo ricondurre le minacce a tre macroaree principali la prima riguarderebbe senza dubbi tutto quello che attiene ai reati contro la persona perpetrati tramite la rete. Mi riferisco a stalking, sextortion, renvege porn i cui effetti purtroppo spesso finiscono alla ribalta della cronaca. Tante le problematiche portate anche da commenti diffamatori non veritieri rivolti a professionisti, aziende così come negozianti e ristoratori che rischiano importanti ricadute sul proprio business. E infine ci siamo noi, che molto spesso inseriamo contenuti senza sapere la viralità che questi possono raggiungere”.

Come funzionano LinkMonitor e Linkiller
Come funziona la nuova polizza che cerca di proteggere la nostra reputazione online? Al verificarsi del furto dei dati contenuti nel proprio smartphone, Tutela Digitale attiverà per l’assicurato Wallife Social sei mesi del servizio LinkMonitor. Attraverso l’analisi di 150 milioni di fonti online il tool esamina i dati raccolti e informa in tempo reale sull’eventuale presenza di contenuti lesivi. Qualora si verificasse la diffusione e pubblicazione in rete di materiale personale conservato all’interno del dispositivo entrerà in gioco l’app gemella basata su tecnologia proprietaria, Linkiller, in grado di eliminare gran parte dei contenuti ritenuti lesivi e diffamatori, come foto e video non autorizzati, pagine e profili falsi, grazie alla collaborazione con, tra gli altri, social network, internet service provider e blog.
L’umanesimo digitale del Garante della Privacy: attenti alla Social War
Spesso le persone si rendono conto dell'importanza della reputazione online solo quando è troppo tardi e non si sa come rimediare, precipitando magari nel panico: “Sicuramente sta crescendo la consapevolezza ma ancora troppo spesso si pecca un po’ di ingenuità - continua il bolognese Gallassi, 41 anni, un passato in un mondo totalmente diverso, da chitarrista e co-fondatore dei Lùnapop con Cesare Cremonini - si tende a dimenticare che tutto ciò che viene postato è indelebile e che nel futuro potrebbe generare situazioni poco piacevoli e di non facile gestione. Quello che noi consigliamo sempre, come regole base, è prima di tutto, di attivare strumenti di alert per monitorare in tempo reale se vengono pubblicati contenuti che ci riguardano e poi di applicare sempre i filtri per la privacy per ciò che si condivide, sia che siano post e a maggior ragione per foto e video. Capita, ad esempio, che ancora non venga prestata la giusta attenzione alle condizioni sull’utilizzo delle immagini”.

Dalla lotta alla pirateria all’impegno sulla reputazione online
Interessante, in questo senso, il percorso di Tutela Digitale che dalla lotta alla pirateria musicale e alla contraffazione in genere ha poi deciso di virare verso un ambito in Italia ancora scoperto, quello appunto della difesa della propria reputazione online, che poi è ovviamente la propria reputazione tout court: “Tutela Digitale nasce nel 2017. In quel periodo ci occupavamo di antipirateria e anticontraffazione online con la società Red Points, di cui siamo stati co-fondatori in Italia, ad oggi tra i leader indiscussi in questo settore, di cui siamo ancora partner per il mercato nazionale - prosegue Gallassi - lì abbiamo capito quanto mancasse ancora in Italia uno strumento, accessibile a tutti, per tutelare la propria reputazione online e ha preso forma LinKiller. Abbiamo sviluppato una piattaforma web che ha anche la sua versione app e che permette l’eliminazione o la deindicizzazione dalla rete di contenuti ritenuti lesivi come foto, video, profili falsi e contenuti che non rispettano più il diritto di cronaca”.
L’algoritmo reputazionale di LinkMonitor e Linkiller
Alla base di tutto c’è, ovviamente, un algoritmo: “Stabilita la fattibilità dell’intervento, grazie al nostro algoritmo reputazionale, Linkiller gestisce la rimozione del contenuto lesivo e permette alle persone di verificare, tramite notifiche push direttamente dall’app, il numero di link eliminati e l’andamento del processo di rimozione e de-indicizzazione - conclude il co-fondatore - abbiamo poi sviluppato una serie di servizi che intrecciano sempre il tema della reputazione digitale. LinkMonitor è la nostra sentinella del web: controlla la reputazione di persone, brand, aziende e prodotti 24 ore su 24 da fonti di tutto il mondo, analizza i dati raccolti e informa in tempo reale sulla presenza di contenuti negativi. Poi, sempre per aziende e persone anche il servizio LinkBetter che contribuisce alla riabilitazione della web reputation attraverso la realizzazione di contenuti pensati per la rete - ovviamente veritieri - studiati nel rispetto delle più efficaci regole Seo, indicizzati in posizioni ottimali così da comparire sui primi risultati di ricerca. Tutto questo contribuisce alla creazione di una nuova identità digitale”.
Ma quanto costa difendersi in questo modo? “Rispetto al costo è sempre proporzionale all’impegno richiesto. Ad esempio, Linkiller prevede il pagamento a risultato ottenuto, cioè quando il link viene ad essere rimosso o deindicizzato ed è proporzionale al numero di link da gestire”.