Si chiama Ozon, che sembra un po' un gioco di parole con Amazon, e in effetti viene spesso descritto come una sorta di "Amazon della Russia". E dal 2022 arriva anche in Italia, una "destinazione chiave" per questa piattaforma di ecommerce che guarda con attenzione al made in Italy e ai marchi del nostro Paese.
Alexander Shulgin, amministratore delegato di Ozon, ha spiegato all'Ansa da Dubai che "sono 85 milioni, le persone al mese visitano la nostra app e il nostro sito: sono persone che spendono in Russia con Ozon e abbiamo 21 milioni di clienti che hanno realizzato almeno un acquisto nell'ultimo anno. Si tratta di un pubblico immenso, e ovviamente ci sono tante persone interessate ad acquistare brand italiani. Questo è il motivo per cui il prossimo anno pianifichiamo di lanciare le nostre operazioni in Italia". Non subito, ma in qualche mese: "Speriamo che entro la metà del prossimo anno sia possibile farlo".
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Ozon è il secondo rivenditore online della Russia per numero di vendite e nel 2020 ha realizzato una Ipo record a New York da quasi un miliardo di dollari, la più grande della Russia dal 2017: "Le società italiane potranno inserire i loro prodotti sulla nostra piattaforma e noi forniremo opzioni di logistica per le spedizioni in Russia e ritorno - ha detto ancora Shulgin - Anche i marchi russi potranno vendere i loro prodotti in Italia". Ancora: "La compagnia si sta espandendo molto velocemente, per quest'anno ci aspettiamo un dato di crescita del 120%. E con questo tasso, ci aspettiamo che la crescita continui più avanti. Il mercato al dettaglio della Russia è piuttosto grande, circa 500 miliardi di dollari, e la penetrazione dell'ecommerce è circa il 10%. Cresce ogni anno e si prevede che raggiunga il 15-16% in 4 anni da ora. Il mercato cresce velocemente e noi cresciamo più velocemente di lui".
Lo scopo è chiaro: "Nel 2022 vogliamo costruire contatti per permettere a compagnie di altri Paesi, come l'Italia, di vendere ai cittadini russi attraverso Ozon. Abbiamo già aziende da Cina, Turchia, Israele, Stati Uniti e Corea, che utilizzano questo servizio. Non abbiamo fatto quanto avremmo dovuto in Italia, ma ora risolveremo", perché per i prodotti italiani "c'è un grosso mercato" in Russia.