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L'Almanacco dell'Innovazione - 24 giugno 1994

Da una idea di Bonaga nasce Iperbole, il social network di Bologna

Da una idea di Bonaga nasce Iperbole, il social network di Bologna
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Il 22 giugno 1994 (non è un refuso, ora capirete meglio), ai capocronisti di tutti i giornali è arrivato un invito dal futuro. Lo cito testualmente, maiuscole comprese: "Venerdì 24 giugno, alle ore 10.30 nella sala della Sip (P.zza della Costituzione, 2) a Bologna, il Sindaco Walter Vitali, in collegamento di videoconferenza con il Sindaco di Roma Francesco Rutelli, presenterà alla stampa il progetto IPERBOLE che prevede la connessione dei cittadini con la rete mondiale INTERNET, tramite collegamento con il Cineca (Centro di calcolo elettronico interuniversitario dell'Italia Nord - Orientale).

Il progetto IPERBOLE offre: posta elettronica e, per tutti i cittadini che ne facciano richiesta, news gratuite, collegamento serale, notturno e festivo interattivo a tariffe convenzionate per gli usi pieni della rete (full Internet). Lo stesso servizio sarà offerto gratuitamente a quartieri e associazioni di categoria. Infine sono previsti sconti rilevanti per le piccole e medie imprese del territorio metropolitano per gli usi industriali. Alla conferenza saranno presenti gli assessori Stefano Bonaga e Piero Sandulli, responsabili del progetto, dirigenti del Cineca, tecnici informatici e dirigenti SIP. Si prega di considerare la presente come invito. Con i migliori saluti". Chissà cosa devono aver capito i giornalisti dell'epoca.

In Italia Internet era ancora un UFO, un oggetto volante non ben identificato: qualche giorno prima era nato I.Net, il primo fornitore di servizi Internet, ma era una iniziativa microscopica ancora. Eppure a Bologna nasceva davvero un servizio rivoluzionario: la prima rete civica. L'intuizione era dell'assessore all'Innovazione Stefano Bonaga. Disse che gli si era accesa la famosa lampadina quando il Cineca, il centro di calcolo che sta proprio a Bologna, aveva collegato per la prima volta l'Italia a Internet via terra (tramite la dorsale e-Bone che portava a Parigi). Bonaga, che è un filosofo, ne era entusiasta e aveva deciso di far realizzare la prima rete civica che consentisse ai suoi cittadini di informarsi, ma anche di dialogare e far sentire la propria voce a chi amministrava la città.

Nella mente dell'assessore, lo dirà lui stesso anni dopo, c'era un sistema di colonnine sparse per la città e collegate in rete con il quale poter fare dei sondaggi permanenti con la cittadinanza. Iperbole non fu questo, realizzata dal Cineca e da una startup dell'epoca, Omega Generation, è stato un social network che si è evoluto in portale informativo cittadino. In una presentazione ufficiale di cinque anni dopo il varo del servizio, che avvenne nel gennaio 1995, Leda Guidi, che è stata lì dal primo giorno fino al momento di andare in pensione cinque anni fa, nota che c'erano circa 15 mila utenti che generavano oltre 50 mila contatti quotidiani per un totale di 53 mila ore mensili ("pari a sei anni!"). Iperbole è stato e resta un modello di come portare la società civile in rete: ma in occasione del ventennale Bonaga ha esternato tutta la sua delusione per come la sua intuizione era stata implementata: "Per me prevale la tristezza". Leda Guidi commenta: "Si può sempre fare di più, ma la verità è che gettammo il cuore oltre l'ostacolo. Iperbole è stato un grande esperimento di apprendimento collettivo, sia per i dipendenti comunali che per i cittadini. Il social network di una città".