Pallacanestro Trieste, coach Legovich: «Pari per trenta minuti contro Milano, avremmo dovuto essere perfetti»
Perfetta per tre quarti, Trieste si è arresa nel finale quando lo sforzo profuso per tenere testa a un'avversaria schierata in formato Eurolega si è fatto sentire.
roberto degrassi
TRIESTE Lucido nell'analisi, Marco Legovich fotografa con consumata abilità il match che ha visto l'Armani imporsi all'Allianz Dome al termine di una battaglia nella quale la formazione milanese ha saputo imporre i diritti della sua maggior classe. Perfetta per tre quarti, Trieste si è arresa nel finale quando lo sforzo profuso per tenere testa a un'avversaria schierata in formato Eurolega si è fatto sentire. Una battuta d'arresto che non rende felice il coach triestino ma lascia, nelle pieghe di un match molto combattuto, anche motivi di soddisfazione.
«Un pubblico eccezionale, la caccia di questi giorni al biglietto, un sold-out quasi sfiorato. L'ho detto più volte ma lo ripeto volentieri - sottolinea Legovich - siamo orgogliosi di tutto questo e avremmo voluto regalare una gioia ai tifosi che hanno riempito il palazzo. Non ci siamo riusciti, purtroppo, ma essere stati alla pari con questa Milano per trenta minuti è il segnale di quanto la mia squadra è cresciuta. Non sono soddisfatto ma non mi dimentico da dove arriviamo: all'inizio della stagione segnavamo 59 punti ma ne subivamo 95, adesso i ragazzi stanno giocando con molta più determinazione e i risultati si vedono».
Trieste ci ha provato, ha condotto a lungo, è rimasta nel match fino all'inizio dell'ultimo quarto. Poi ha pagato la grande difesa di un'Armani cinica e brava a chiuderla nelle fasi decisive. «Nell'ultimo quarto la stanchezza mentale di un match che ci ha costretti a confrontarci contro una difesa di altissimo livello che ci ha stritolati. Loro bravissimi su ogni nostra mossa in primis a opporre il fisico alle nostre iniziative. Per vincere contro questa Milano bisognava essere perfetti e non lo siamo stati: Milano è stata più brava e ha meritato la partita».
I complimenti a Marco Legovich arrivano anche da Ettore Messina. «Giusto farli - l'analisi del tecnico milanese - perchè Trieste ha dimostrato di essere una squadra molto ben organizzata contro la quale è sempre molto difficile fare canestro. Per noi, alla quarta partita in otto giorni, non è stato facile. I miei ragazzi sono stati fantastici per dedizione e concentrazione, bravi a stringere i denti nei momenti in cui facevamo fatica a segnare».
Emanuel Terry ha impressionato in un esordio che ha lasciato intravedere le potenzialità di un giocatore in grado di spostare gli equilibri della squadra. «Mi dispiace per i nostri tifosi - sottolinea - avremmo voluto fare di più. Personalmente sono contento di come mi sono inserito in questo gruppo e devo ringraziare coach Legovich, tutto lo staff e i miei nuovi compagni per la grande disponibilità con cui mi hanno accolto aiutandomi a inserirmi in questo gruppo». —
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