Kyrgios si dichiara colpevole, ma evita la condanna per violenza alla ex fidanzata
L'Atp «assolve» Zverev per un caso simile
stefano semeraroCreato da

Nick Kyrgios ha ammesso di aver aggredito due anni fa la sua ex fidanzata Chiara Passari, ma il magistrato Beth Campbell del Tribunale di Canberra ha deciso di non prendere provvedimento nei suoi confronti. Kyrgios, che si è presentato in Tribunale con le stampelle dopo l'operazione al ginocchio che gli ha impedito di partecipare agli Australian Open, e accompagnato dalla madre e dalla attuale compagna Costeen Hatzi, ha ammesso di aver agito in maniera scorretta, reagendo «a una situazione difficile in una maniera di cui mi pento profondamente. So che non è stato giusto e sono sinceramente dispiaciuto per il male che ho causato». Il finalista di Wimbledlon 2022 aveva spinto con violenza la Passari il 10 gennaio del 2021 mentre questa cercava di impedirgli di lasciare il suo appartamento. La denuncia era stata presentata dieci mesi più tardi, e la Passari aveva dichiarato di aver riportato un trauma psicologico che l'aveva portata a perdere peso, a soffrire di insonnia e ad essere incapace di intraprendere nuove relazioni sentimentali. Fra i testimoni della difesa c'era lo psicologo Sam Borenstein, secondo il quale Kyrgios «soffre di una depressione ricorrente, che comporta periodi neri, pensieri di autolesionismo, insonnia, agitazione e sensi di colpa». Il giudice Campbell ha riconosciuto che si è trattato di un comportamento sbagliato, ma frutto di un «singolo atto di stupidità», e non ha quindi ritenuto opportuno né condannare il tennista australiano né assegnarlo ad un programma di rieducazione.
Qualche giorno fa l'Atp aveva invece annunciato di non voler prendere nessun provvedimento nei confronti di Alexander Zverev, il tennista tendesco anche lui accusato di violenza domestica da parte di una ex fidanzata, Olga Sharypova. Il fatto risalive all'ottobre 2019, ma si sarebbe ripetuto secondo l'accusa anche in seguito. L'Atp aveva affidato una indagine a Lake Forest Group, un gruppo privato specializzato in questi casi, che ha ascoltato 24 persone nel corso di 15 mesi, senza trovare però prove sufficienti per suggerire un'azione. Il caso potrà però essere riaperto se emergeranno nuovi materiali.
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