La Triestina non c’è e subisce nel derby un poker disarmante
L’Unione squilibrata e senza gioco viene punita dal Vicenza con tre reti nella prima mezz’ora. Nel secondo tempo danni limitati ma squadra contestata
Ciro Esposito
VICENZA. Lo stadio Menti diventa un Golgota. Un calvario per i tifosi alabardati arrivati in trecento, per i giocatori (che hanno responsabilità), per Pavanel che non riesce proprio a venirne a capo. Perché il derby c’è stato solo sugli spalti, in campo infatti il Vicenza ha ucciso la partita con un tris nei primi 35’. Non era questa la partita che poteva segnare la ressurrezione dell’Unione ma nemmeno quella della mortificazione. L’arbitro ci ha messo del suo su un rigore viziato prima da un fallo su Rocchi. Poi ci ha messo del suo invece la Triestina sul secondo gol, perforata centralmente e con un Rocchi disattento su Rolfini. Sul 2-0 ogni tentativo di recupero sarebbe stato già miracoloso ma il sigillo di Greco con uno straordinario destro a giro ha chiuso ogni velleità.
Il Vicenza, squadra forte con cinque sconfitte sul groppone, si rilancia mentre l’Unione continua ad annaspare nei bassifondi, travolta dagli avversari e sempre a recitare il mea culpa a fine gara sotto la curva dei suoi tifosi giustamente adirati.
LO SQUILIBRIO
Pavanel aveva preparato la partita puntando su un 4-3-3, adattabile in non possesso, con Gori e Pezzella in mediana. Ma ecco che la febbre ha costretto alla resa il giovane centrocampista romano. Unica soluzione per il tecnico è il ricorso a Lollo che è un incontrista. Minesso promosso prima punta che alla fine non farà nulla, Paganini e Felici ai lati (a metà campo Furlan) e con un inedito Ghislandi a sinistra. Il pressing sembra funzionare ma è evidente che l’Unione è più vulnerabile. Pavanel ha una coperta corta (succedeva anche a Bonatti), se cerchi di spingere saltano gli equilibri.
IL RIGORE
L’Unione comunque non rischia nulla ma va sotto alla prima incursione vicentina. Rolfini spinge Rocchi che incespicando lo urta in area. Rigore più che dubbioso e Ronaldo al 9’ fa secco Pisseri. Non è un bel cominciare ma la Triestina si rimbocca le maniche e riesce anche a creare qualche problema ai biancorossi. Il colpo di testa di Paganini al 15’ però finisce alto. La Triestina sta in campo e Lollo mena pure anche se si vede una certa libertà di Rolfini al centro dell’attacco.
IL KO
Il Vicenza non crea nulla ma alle prime occasioni mette al tappeto l’Unione. Il secondo gol è un mezzo regalo perché Ferrari riesce a scodellare al centro e Rocchi, non si sa perché, molla Rolfini pronto a infilare Pisseri. Si fa male Paganini che esce. Altra tegola per Pava ma il macigno lo mette Greco che al 34’ indovina una splendida parabola a giro che si infila nell’angolo alto. Si profila un secondo tempo di passione.
LA DIGA
Pavanel cerca con alcune mosse di evitare una deriva ancor più mortificante. Il tecnico fa tre cambi dall’inizio con Rocchetti, Ganz e Adorante a sostituire Felici, Ghislandi e Gori. Ma soprattutto Rocchetti e Furlan vanno a fare i quinti. Una mossa che, unitamente alla minor pressione degli avversari, determina un certo equilibrio in campo. Un tiro di Ganz al 10’ sporca per la prima volta i guantoni di Confente e questo la dice lunga sulla scarsa pericolosità degli alabardati.
IL FINALE
Anche Modesto arretra con i cambi il baricentro dei suoi, in modo tale da non rischiare un’improbabile riapertura della partita. E comunque in contropiede al 30’ Ferrari spreca, poi Stoppa costringe alla parata Pisseri che nulla può al 44’ sulla bordata a fil di traversa dello stesso Stoppa. Un poker che fa male solo per il numero in un match dagli esiti già stradecisi.
Purtroppo questa Unione non funziona, figuriamoci davanti a una delle big del girone.
Non resta che continuare a lavorare, strigliando anche in modo ruvido i giocatori. Mancano al giro di boa cinque partite con tre scontri diretti. O si fanno almeno 8-9 punti sono dolori. Che nemmeno il mercato di gennaio può essere in grado di lenire.
I commenti dei lettori