Pro Gorizia, domare l’Ancona per centrare la finale di Coppa
Alle 14.30 gli isontini sfideranno i friulani. Al team di Franti basterebbe un pari Il ds Valdiserra: «In campo senza calcoli. Spero di vedere i nostri tifosi al Bearzot»
Marco Bisiach GORIZIA
Non ancora per la storia, perché quella da sempre nello sport si scrive in finale, ma per un pezzo di storia senz’altro. Per questo scenderà in campo oggi pomeriggio allo stadio “Bearzot” (calcio d’inizio alle 14.30) la Pro Gorizia di Fabio Franti, attesa dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia d’Eccellenza contro l’Ancona Lumignacco.
I friulani sono già stati superati di misura all’andata, mercoledì, con lo 0-1 di Pavia di Udine firmato su rigore da Jacopo Grion che rappresenta un ottimo punto di partenza ma non ancora, ovviamente, una sicurezza. La Pro Gorizia può conquistare la finalissima con due risultati su tre – la vittoria, è chiaro, ma anche un pareggio con qualsiasi punteggio –, ma non può permettersi di abbassare la guardia, visto che una sconfitta con un solo gol di scarto porterebbe ai calci di rigore, e se l’Ancona Lumignacco dovesse mettere ancor più reti tra sé e i goriziani, finirebbe per volare invece lei all’ultimo atto della Coppa, sabato prossimo a Lignano. Insomma, la Pro Gorizia ha dimostrato già all’andata di essere superiore alla squadra di Mirko Baron, e la situazione la vede favorita.
Ma l’Ancona ha le carte in regola per poter dire la sua, il pronostico resta aperto. La Pro comincia la seconda semifinale con ben 5 titolari o potenziali titolari in diffida (Aldrigo, Jacopo Grion, Bradaschia, Duca e Lucheo), e un eventuale nuovo “giallo” li estrometterebbe dalla finale.
«Lo sappiamo, e un filo di preoccupazione in tal senso c’è – ammette il ds biancoazzurro Maurizio Valdiserra –, ma nonostante questo scenderemo in campo senza fare calcoli di alcun tipo: si punta alla vittoria, come sempre, senza pensare a quanto è successo all’andata. Siamo pronti, e la concentrazione dei ragazzi è massima. La speranza è che tanti goriziani vengano a seguirci e a sostenerci».
Le tante partite giocate in pochi giorni, pure su campi piuttosto pesanti, hanno lasciato inevitabilmente un po’ il segno anche nella Pro (e lo stesso vale sicuramente per l’Ancona Lumignacco), ma l’importanza della posta in palio è tanta che stanchezza e acciacchi vengono superati dalla voglia e dalla determinazione. Del resto, dal presidente Franco Bonanno in giù, fino alla squadra e a tutto l’ambiente, c’è la consapevolezza di potersi giocare un momento storico. È relativamente fresco il ricordo dell’ultima finale di Coppa Italia (in quel caso di Promozione), ma è anche doloroso perché nel 2018 la Pro Gorizia di Enrico Coceani perse ai rigori, proprio al Bearzot, contro la Pro Cervignano, dopo aver vinto il campionato e la Supercoppa. Un “triplete” mancato di un soffio che i biancoazzurri festeggiarono invece nel 1999, vincendo quella Coppa Italia Dilettanti (1-0 alla Cormonese) che era sfuggita solo un anno prima contro la Sacilese, e ci aggiunse il suo ultimo titolo in Eccellenza e la Supercoppa regionale. —
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