Allegri riallaccia il filo: «Juve, tornato a casa»
La società bianconera: «Max ritrova un club che ama e che lo ama. La vittoria più bella è la prossima. Sempre»
Gianluca Oddenino
LIVORNO
Solitamente si stappa champagne per festeggiare un grande evento, figurarsi quando si firma un contratto quadriennale da 9 milioni di euro per allenare la Juventus. Invece, Massimiliano Allegri si è divertito a celebrare il suo ritorno giocando a calcio con gli amici di sempre, nel celebre “gabbione” dei bagni Fiume nella sua Livorno, bevendo al massimo un po’ di acqua.
Quello di ieri pomeriggio era un appuntamento organizzato da tempo per celebrare Armando Picchi a 50 anni dalla morte, ma grazie all’annuncio ufficiale della Juve si è trasformato in un evento nell’evento. La rimpatriata diventa così l’ingresso nella seconda vita bianconera: selfie, autografi su cappellini juventini e due gol nella partitella, giocata con la maglia amaranto sotto un bel sole estivo, contro la squadra capitanata da Igor Protti. Il tecnico sorride, si gode il bagno di folla e, soprattutto, un momento che intimamente aspettava da mille giorni dopo quell’esonero ingiusto. «Che Allegri dobbiamo aspettarci? Due anni più vecchio, purtroppo. Anzi, per fortuna», risponde senza nascondere la soddisfazione di ritrovare la Juve e con un ruolo che gli garantirà pieni poteri.
Ci sarà tempo per la stretta di mano ufficiale con il presidente Agnelli: ora Allegri abbraccia il sindaco di Livorno, Luca Salvetti e, soprattutto, il figlio di Picchi, Leo, in questa giornata che ha voluto onorare nonostante lo stravolgimento legato al bis in bianconero. «Sono tornato a casa», dice l’allenatore ripensando al suo quinquennio dorato.
Anche la Juve si è divertita ad annunciare il ritorno. Prima del «bentornato Max» ha sfidato i tifosi sui social pubblicando la cartina del Minnesota, come il cavallo che Allegri cita per ricordare da dove è partito, e la famosa giacca scaraventata a terra durante Carpi-Juve nel dicembre 2015. Un cambio di stile che certifica la rivoluzione in corso, a tutti i livelli.
«Allegri ritrova una panchina che conosce molto bene - recita il comunicato - un club che ama e che lo ama, per iniziare oggi un nuovo viaggio insieme, verso nuovi traguardi. Il bello della storia è che non si ferma mai. E nel calcio questo significa un concetto che abbiamo radicato nel nostro Dna: la vittoria più bella è la prossima. Sempre». La sfida è già lanciata, ma la Juve concede l’onore delle armi ad Andrea Pirlo («Grazie Andrea per il coraggio, la dedizione e la passione: in bocca al lupo per un futuro che sicuramente sarà bellissimo») dopo averlo esonerato. «Quest’avventura – ha risposto l’ex allenatore con un lungo messaggio d’addio - nonostante un finale che non mi aspettavo, ha reso ancora più chiaro quale vorrei fosse il mio futuro: è tempo di rimettersi in gioco e affrontare nuove sfide». —
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