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Mauro Zacchigna, dall’Azzurra a Cremona festeggia i primi punti in serie A

Domenica contro la Unahotels Reggio Emilia il primo canestro in serie A: una grande soddisfazione per un ragazzo che deve ancora compiere 17 anni.

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Mauro Zacchigna 

TRIESTE Primi punti in serie A per Mauro Zacchigna, la guardia triestina trasferitasi durante la scorsa estate alla corte della Vanoli Cremona.

Cresciuto nell'Azzurra, dove ha iniziato a undici anni, è passato nella stagione 2019/20 alla Pallacanestro Trieste. Con il sodalizio biancorosso ha giocato sia con la Under 16 di Eccellenza (12.6 punti di media segnati a partita), che con la Under 18 e la serie D, triplicando il suo impegno e mostrando talento e capacità offensive notevoli.

L'interessamento di coach Giuseppe Mangoni lo ha portato durante la scorsa estate a Cremona per continuare il suo percorso scolastico, condividendo l’esperienza con i tanti giovani della foresteria Vanoli tra cui l'altro triestino di scuola Azzurra, Filippo Gallo. Ha esordito qualche settimana fa a Sassari, domenica contro la Unahotels Reggio Emilia primo canestro in serie A, una grande soddisfazione per un ragazzo che deve ancora compiere 17 anni. «Con la prima squadra svolgo regolarmente gli allenamenti - racconta Zacchigna - ma ho avuto la possibilità di vivere dalla panchina le ultime partite complice l'assenza di qualche compagno colpito dal Covid. La prima in serie A a Sassari contro il Banco di Sardegna, domenica scorsa contro Reggio Emilia la soddisfazione del primo canestro segnato. È stato bello il modo in cui i miei compagni di squadra mi hanno festeggiato: siamo un gruppo vero nel quale mi trovo davvero a mio agio e la dimostrazione di affetto che mi hanno riservato mi ha fatto davvero grande piacere».

L'abbraccio con Andrea Donda, l'altro triestino di stanza a Cremona ma anche le parole riservategli da "nonno" Poeta, leader di un gruppo partito tra mille difficoltà che ha saputo sorprendere tutti disputando una stagione molto positiva. «Un canestro che mi è costato caro - scherza Mauro- perchè mi ha costretto a portare la pizza per tutti alla ripresa degli allenamenti. Un dazio che ho pagato volentieri - ammette- Nella Vanoli di quest'anno mi trovo davvero molto bene. Lavoro tanto e duramente con coach Mangoni, credo sia una grande chance per me potermi allenare anche con la prima squadra. Galbiati è un ottimo allenatore, credo che confrontarmi con lui e l'ambiente della serie A possa essere fondamentale per la mia crescita». —


 

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