Allianz, sei confermati positivi: la ripresa diventa un rebus
I primi giocatori fermati non sono ancora usciti dal contagio. Mancano i nuovi test sugli altri quattro in isolamento. Non è più scontata la gara del 6 dicembre a Roma
Lorenzo Gatto
TRIESTE Diventa un rebus la sfida del prossimo 6 dicembre a Roma contro la Virtus. I tamponi di controllo effettuati tra lunedi e martedì, a dieci giorni dal primo test effettuato, hanno confermato la positività degli atleti che per primi avevano manifestato i sintomi.
Sono sei i giocatori sicuramente ancora alle prese con il Covid, per gli altri quattro la verifica è attesa nel week end. A oggi, dunque, i positivi nel gruppo squadra risultano essere ancora dieci, di cui otto sono giocatori. I reduci, eccezion fatta per Alviti impegnato con la Nazionale, proseguono con gli allenamenti grazie anche al supporto di quattro atleti del settore giovanile. In vista della ripresa del campionato e della trasferta in programma nella capitale, resta l'incognita legata al numero minimo di atleti che l'Allianz potrà schierare. Il protocollo attualmente in vigore prevede che con sei giocatori disponibili una squadra deve scendere in campo.
La strada, in questo senso, l'ha tracciata la Reyer Venezia che domenica scorsa, a Milano, ha giocato con Stone, Bramos, Chappell, Daye, Fotu e Casarin con i giovani Possamai, Biancotto e Bellato a completare la lista dei nove giocatori a referto. Il problema è capire se almeno uno degli otto giocatori attualmente positivi riuscirà a negativizzarsi in tempo per sottoporsi alle nuove visite mediche previste e riottenere, tramite il superamento dei test cardiopolmonari, l'idoneità sportiva.
Aldilà di un aspetto strettamente sanitario c'è poi da valutare l'aspetto tecnico di una situazione che rischia di falsare completamente il campionato. Trieste arriverà a Roma 41 giorni dopo la sconfitta casalinga contro Brinidisi reduce da un periodo di inattività di almeno tre settimane e con una rosa tutta da verificare. Senza la possibilità di allenarsi in un mese di dicembre che, visto il calendario disegnato dalla Lega, la costringerà a giocare ogni tre giorni fino ai primi di gennaio 2021. Un tour de force incomprensibile per una squadra che rischia di compromettere la sua stagione sacrificando gli obiettivi di partenza sull'altare del rispetto di regole che, almeno per ciò che concerne l'obbligo di disputare tutti i recuperi entro la fine di dicembre, sono state decise in corsa.
Detto di Trieste, c'è da capire anche cosa succederà a Roma, con la Virtus che continua a temporeggiare di fronte al possibile passaggio alla cordata americana. Fino a oggi i giocatori hanno ricevuto un solo stipendio e, fatto salvo la disponibilità a giocare le partite, gli Usa non si stanno allenando limitandosi a sedute di pesi durante la settimana. La squadra, eccezion fatta per Hunt, lavora assieme solo nell'immediata vigilia del match e onora gli impegni in attesa di sviluppi. —
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