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Unione, equilibrio e maturità con Gomez sempre in crescita

La vittoria con il Modena ha messo in evidenza una squadra compatta e capace anche di stringere i denti nei momenti difficili. Da migliorare gli ultimi passaggi

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TRIESTE «I ragazzi sono stati molto bravi ad applicare quanto avevamo preparato per la partita con il Modena. E poi abbiamo saputo tradurre sul campo alcune giocate che stiamo provando in allenamento».

Carmine Gautieri dopo il successo di mercoledì pomeriggio tocca proprio la chiave che è stata determinante per ottenere due vittorie consecutive. E che lo era stata in negativo nell’unica mezzora di gioco che questa Triestina ha sbagliato e ha pagato fin troppo con una sconfitta contro il Matelica. Il modo di stare in campo sul pezzo è stato determinante a Cesena e anche con il Modena. Anzi contro la squadra di Mignani è stato ben più difficile. Perché gli emiliani, nelle prime battute e poi nel finale, hanno dimostrato di essere un collettivo da vertice. Ma quando in avvio gli avversari hanno cominciato ad occupare le zone del campo e a pressare la Triestina ha avuto il grande merito e la capacità di non lasciarsi trascinare da una pericolosa inerzia. L’Unione ha ribattuto colpo su colpo minando le certezze dei modenesi ed esaltando quelle che sono le sue caratteristiche forgiate in mesi di lavoro: palla sempre gestita e mai gettata a casaccio, manovre se possibili a un tocco, sovrapposizioni dei terzini agli esterni. Ma per fare questo è necessario prendere la palla all’avversario. In questo esercizio mercoledì pomeriggio al Rocco sia Giorico che Rizzo sono stati esemplari e anche Lodi non si è tirato indietro assieme al lavoro degli esterni e a un assetto abbastanza alto della difesa.

È un modo di interpretare il calcio molto dispendioso e necessita di quelle staffette che fino a ieri Gautieri faceva fatica a mettere in campo anche per i molti infortuni. Con la chiusura del mercato il problema dovrebbe essere superato nonostante il numero di esterni d’attacco sia risicato (solo Petrella e Sarno fino al rientro di Procaccio e Mensah) e quindi andrà affrontato anche con un cambio di modulo. L’altro aspetto da migliorare è l’incisività in area di rigore. La manovra crea parecchie chance ma l’imprecisione o la fretta così come il ritardo nell’ultimo passaggio condizionano la prolificità della squadra. Gomez è in crescita costante ed è capace di alternare giocate di spessore in fase conclusiva (con il Modena su ottimo assist di Petrella) a un lavoro altrettanto efficace sia nelle sponde che nel controllo della palla per far salire i compagni. Talvolta l’attaccante per generosità si trova troppo defilato ma il peso dei gol non può essere riposto solo sulle sue spalle, devono pensarci anche gli esterni e i centrocampisti. Si tratta di una situazione che con il lavoro dovrebbe raffinarsi e poi sarà da valutare l’incidenza di Litteri e poi di Mensah e più avanti quella di Procaccio.

Ad ogni modo nella prima settimana d’ottobre la Triestina ha reagito all’incidente d’esordio con le sue armi e senza risentirne affatto sul piano psicologico. Sono segnali incoraggianti sulla solidità e sulla qualità del gruppo. Anche sul fronte dei numeri, per quanto poco indicativi nelle prime fasi del torneo, la Triestina si sta mantenendo nella parte alta della graduatoria. Anche le altre big hanno perso uno o due colpi.

Perché la serie C è fatta così e spesso succede che le tante squadre costruite sui giovani al momento senza pressioni di classifica (per la retrocessione i giochi si aprono a febbraio) giocano brutti scherzi. Insomma è una categoria che oltre a essere insostenibile sul piano economico per le big (ma quest’anno per tutti) è anche complicatissima da vincere.

A vincere bisogna provarci partita per partita senza calcoli nè complessi di superiorità o inferiorità. Gautieri sta lavorando in questa direzione dal gennaio scorso. Più la squadra seguirà questa strada e maggiori saranno le soddisfazioni. —


 

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