«E ora entriamo nei play-off. Dopo ce la potremo giocare»
Parla il capitano alabardato Alessandro Lambrughi: «A questo punto l’importante è conquistare l’obiettivo magari anche con una buona posizione»
Antonello Rodio
TRIESTE. I primi mesi difficili, la grande delusione rispetto alle aspettative dell’estate, ma anche i propositi per il resto dell’annata e la fiducia che in qualche maniera questa stagione, per la Triestina, si possa ancora raddrizzare: nel mezzo della pausa per le feste di fine anno, Alessandro Lambrughi fa il punto sul campionato dell’Unione. A confortare il capitano alabardato, che oltre a fare il difensore centrale ultimamente è stato utilizzato anche come terzino sinistro, anche quelli che sono stati i recenti progressi proprio del reparto arretrato.
Lambrughi, si è fatto un’idea del perché questo girone di andata è stato così sotto le attese?
Non sappiamo quale sia il vero e proprio perché, tutte le cose in estate erano state preparate per fare bene, poi forse quell’inizio con tre sconfitte, mentalmente ci ha un po’ deluso. Volevamo fare un’altra partenza, ma questo non deve essere un alibi.
Cosa è mancato soprattutto?
La continuità, che ancora non abbiamo raggiunto: stiamo lavorando duramente per trovarla. Abbiamo fatto buone partite, ma non c’è stata continuità nei risultati. Se continui ad alternare vittorie e sconfitte, ci sono sempre degli alti e bassi che poi purtroppo paghi in classifica.
Al momento siete 11.mi: che obiettivo vi siete dati per il resto della stagione?
Tra di noi abbiamo affrontato il problema, l’obiettivo è di centrare i play-off in una buona posizione, ma soprattutto arrivare ad aprile stando bene fisicamente e mentalmente, consapevoli che possiamo giocarci le nostre chance. Il primo posto ormai è andato, ma i play-off sono un terno al lotto e ce la possiamo giocare alla grande.
Da dove deriva questa fiducia?
Perché quelle partite da dentro o fuori fanno storia a sé, comincia un altro campionato e conta chi sta meglio psicologicamente in quel momento. E noi possiamo davvero giocarcela con tutti.
Il girone quest’anno sembra molto più competitivo.
Sì, rispetto alla scorsa stagione ci sono molte più squadre attrezzate per un campionato di vertice. La dimostrazione è il Vicenza, che ha otto punti in più della capolista dell’anno scorso. Purtroppo noi abbiamo spesso balbettato, mentre altre squadre sono andate più forte.
Finalmente, dopo tante rovinose sbandate, ultimamente avete subito pochi gol.
È quello che cercavamo da tempo, la prima cosa che ci ha chiesto Gautieri quando è arrivato. Sembra che ora abbiamo raggiunto una certa compattezza e un ordine che a inizio anno non avevamo.
Qual è stato il dato più allarmante?
Ci sono state sei sconfitte in cui abbiamo subito tre gol a partita, l’altro anno era successo una volta sola di subire tregol e tra l’altro avevamo vinto. Era un problema da risolvere, ci abbiamo lavorato tanto e sembra che la strada intrapresa sia quella giusta.
Ultimamente lei ha giocato anche terzino sinistro: come è nata l’idea?
Più che altro è stata una necessità in un periodo di infortuni e assenze. Il mister aveva bisogno di questo e ho dato la mia disponibilità. Ma non è importante per nessuno di noi il ruolo in cui si gioca, conta aiutare la squadra a produrre risultati, e se questo può essere utile tutti siamo pronti a fare, tra virgolette, un sacrificio.
Nei vari confronti con i tifosi, da capitano, è sempre stato in prima linea: cosa si sente di dire loro?
Si sa che nel calcio quando le cose vanno bene ti fanno salire sul piedistallo mentre quando vanno male ci sono le contestazioni. Ma l’importante è che da ambo le parti ci siano sempre rispetto e lealtà, perché queste sono le fondamenta per creare una realtà duratura nel tempo, visto che la società è forte e vuole risultati importanti che mancano da tanti anni. Capisco benissimo il tifoso, voleva un altro andamento della stagione come del resto noi, che siamo i primi a essere amareggiati. Ora cercheremo di ribaltare le cose. —
I commenti dei lettori