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Super Dybala stupisce l’Atletico Juventus prima nel suo girone

Risolve una prodezza dell’argentino, i bianconeri impacchettano gli spagnoli La vetta conquistata con un turno d’anticipo. Sarri infila un altro successo

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Minimo sforzo, massimo risultato. Il cinismo del sarrismo non svanisce in Champions e regala un’altra notte perfetta alla Juve: dopo la qualificazione anticipata con il gol capolavoro di Douglas Costa a Mosca, ecco arrivare la matematica certezza del 1º posto nel girone grazie alla splendida punizione di Dybala che ha steso l’Atletico Madrid al 47’ nella notte del ritorno (senza gol e senza fortuna) di Ronaldo. Un colpo “unocerismo”, come in Spagna definiscono l’arte delle vittorie per 1-0 degli uomini di Simeone, quasi a voler umiliare il Cholo che non aveva mai perso 2 partite di fila nei gironi ed è stato spesso insultato dai tifosi bianconeri per il suo passato, antico e recente.

I Colchoneros erano mal ridotti, causa infortuni, e non hanno ancora trovato una quadra che possa diventare squadra: hanno provato a fare le barricate con un 4-4-2 che profumava di catenaccio, ma sono stati anestetizzati dal possesso palla juventino e poi battuti da una prodezza di Dybala (10ª punizione vincente da bianconero). Solo nel recupero hanno sfiorato il pareggio, ma Morata si è dimostrato ancora una volta tra i migliori bianconeri e ha sbagliato a un metro dalla porta di Szczesny.

Non sarebbe cambiato nulla nei giochi di potere, visto che l’Atletico è sempre 2º e si gioca la qualificazione in casa contro la Lokomotiv Mosca già eliminata (sperando in una mano dalla Juve che sfida il Bayer Leverkusen), ma i bianconeri fanno il tris di vittorie casalinghe. Un evento che non si verificava dal 2005 ed è significativo per le speranze di Champions, visto come è maturato.

Sarri si diverte a mischiare le coppie, ma la scelta a sorpresa di affidarsi dal primo minuto a Dybala (e spedire Higuain in panchina) lo premia. La Joya è in versione deluxe, visto come aggredisce la partita e poi stupisce lo Stadium con le sue giocate: tra colpi di tacco, stop con dribbling e tiri ispirati va in scena il suo miglior repertorio, anche se la punizione che a fine primo tempo regala il vantaggio alla Juve è un capolavoro inedito per potenza e coefficiente di difficoltà. Ritrovato il divertimento con il gioco di Sarri, il numero 10 sta ripagando l’allenatore sul campo e ora è il capocannoniere bianconero con 7 gol tra campionato e coppe. Tre di questi nelle ultime due partite casalinghe di Champions. Senza Ronaldo, che sta cercando la forma giusta e non è riuscito a dedicare il gol a mamma Dolores presente in tribuna, ci ha così pensato il tuttofare argentino ad allungare la striscia di vittorie della Juve (sono sei dopo l’1-1 di Lecce di un mese fa) e a dare ulteriori segnali di forza. Non solo in attacco, dove c’è da segnalare un pimpante Bernardeschi (palo colpito al 22’ st), ma soprattutto in una difesa che torna a non prendere gol. E in modo particolare De Ligt torna ad essere quello apprezzato all’Ajax con interventi decisivi e senso della posizione. Tutti i tasselli stanno andando a posto, in attesa di ritrovare il migliore Ronaldo, e Sarri può sorridere. La sua Juve non sarà bellissima, ma è imbattuta e non si ferma più. —



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