L’Inter di Conte si gioca tutto A Praga conta solo vincere
dall'inviato
Roberto Condio
Praga. Il peccato originale dell’Inter, che in Champions non può più sbagliare, risale al debutto del 17 settembre, alla sua peggior esibizione stagionale. A S. Siro, lo Slavia doveva essere l’ostacolo più basso di un girone ad alta difficoltà e invece, per arpionare il pari con una girata di Barella, i confusi nerazzurri avevano sofferto fino al 92’. Da allora, pur con i rimpianti di chi a Barcellona e Dortmund ha chiuso in vantaggio solo i primi tempi, Conte ha fatto quel che più o meno era nei pronostici: due ko esterni contro le big della poule, ma anche un bel 2-0 interno sul Borussia utile a intascare il doppio scontro con i tedeschi. A mancare sono i 2 punti persi contro i cechi. Per questo stasera a Praga occorre prenderne 3 per aggiustare la situazione e restare padroni del proprio destino. «Non abbiamo tante speranze – dice Conte – ma sta a noi alimentarle. Possiamo farlo perché, rispetto all’andata, arriviamo molto più “da squadra”».
Anche se l’unico risultato in grado di emettere una sentenza (negativa) è la sconfitta, con un turno di anticipo e con un orecchio a Barcellona-Borussia, siamo comunque già alla notte del «tutto o niente». L’Inter può restare in corsa per gli ottavi di Champions, ma anche sentirsi quasi fuori persino dall’Europa League. L’importante è pensare ai quasi 30 milioni, tra premi Uefa, incassi, market pool e bonus di sponsor che pioverebbero con l’approdo all’eliminazione diretta. «In Europa siamo agli albori, una specie di squadra neonata – sottolinea Conte –. Per crescere abbiamo bisogno di continuare a giocare partite di questo tipo». Senza pensare a chi non c’è (Sensi, Barella, Asamoah, Sanchez), senza stravolgere la formazione a centrocampo. «Non ne vedo il motivo – spiega il tecnico –. È dal primo giorno che lavoriamo su un’idea chiara. Ognuno conosce lo spartito da suonare quando viene chiamato in causa». Ecco perché stasera potrebbe partire titolare Borja Valero. Anche se i tanti elogi per lo spagnolo spesi in conferenza stampa potrebbero suonare sospetti. «Ho piena fiducia in tutti i miei uomini. Devo solo ringraziarli per quel che hanno fatto finora. Ed è per questo che non mi va di parlare di mercato. Questa partita è troppo importante». Restare in Champions o uscire cambierà molto, se non tutto, anche quando a gennaio Marotta e Ausilio potranno tornare a operare. —
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