Un tracciato da far invidia a tutta Italia. È stata presentata ieri, nella Sala del Trono del Castello di Miramare, la terza edizione della Corsa dei Castelli, la manifestazione podistica che collega due tra i simboli di Trieste: quella che fu la dimora di Massimiliano d'Asburgo e il Castello di San Giusto.

Alla conferenza stampa dell'evento targato Asd Promorun hanno presenziato tra gli altri la direttrice del complesso di Miramare Andreina Contessa, l'assessore comunale allo Sport Giorgio Rossi e il vicepresidente del Coni regionale Francesco Cipolla.

Tutti hanno lodato un evento che valorizza la scena locale sotto vari aspetti, da quello storico-culturale, a quello sportivo, passando per il mondo della solidarietà e della sostenibilità ambientale.

La Corsa dei Castelli quest'anno infatti ha voluto allargare il proprio campo di partnership per dimostrare come lo sport possa essere lo strumento per donare benefici alla società.

Tornando agli aspetti agonistici, le gare in programma - la prova competitiva sui 10km e la non competitiva di 8 - si terranno domenica 27 ottobre con partenza alle 10 dal Parco di Miramare. I partecipanti dopo aver percorso la Riviera Barcolana e il comprensorio del Porto Vecchio, si dirigeranno verso piazza Unità e qui, mentre gli iscritti alla Run Family timbrata Bnl-Telethon termineranno la loro fatica, i top runner si appresteranno ad affrontare l'ultimo terribile chilometro del percorso.

Infatti anche quest'anno l'erta di via del Monte rappresenterà l'ultimo trampolino di lancio per chi vorrà entrare a braccia alzate sul traguardo nel Cortile delle Milizie.

Come di consueto è spettato al presidente della società organizzatrice Michele Gamba svelare i primi nomi di quelli che si giocheranno il successo: «Mi limito per ora a presentare i profili più altisonanti come Ahmed El Mazoury, vincitrice su queste strade nel 2018, il keniano James Kibet trionfatore al Cross del Campaccio due stagioni or sono e la keniana Lucy Wambui Mirigi, campionessa mondiale di corsa in montagna un anno fa». —