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Carpanese: «Il torneo non è finito e dobbiamo onorare la maglia»

Il tecnico ha parlato con i giocatori dopo la sconfitta con Cassano Magnago «Non mi aspettavo una prestazione così, dobbiamo trovare subito gli stimoli»

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Voglia di riscatto, in casa Alabarda, alla vigilia della sfida che sabato alle 18.30, sul parquet di Chiarbola, porterà la formazione del Fondi. Da cancellare, con una prova di orgoglio, la pessima prestazione offerta sabato scorso a Cassano Magnago, match che ha visto Trieste arrendersi alla sua avversaria senza mai dare davvero l'impressione di lottare. Andrea Carpanese, tecnico biancorosso, ha puntato su questo nella riunione che lunedì scorso ha visto la squadra ritrovarsi nella sala video per analizzare il match disputato in Lombardia.

Allora Carpanese, cosa vi siete detti?

«Abbiamo rivisto la partita cercando di analizzare gli errori commessi nel corso dei sessanta minuti e ho parlato con i ragazzi per capire se hanno ancora le motivazioni per scendere in campo con lo spirito giusto e con la grinta necessaria per affrontare nel modo migliore questo finale di stagione».

Qual è stata la risposta dei giocatori?

«A parole, tutti mi hanno confermato la loro voglia di continuare a lottare. Personalmente non voglio che nessuno pensi che il campionato è finito. Abbiamo accontonato la speranza di lottare per i play-off ma abbiamo un sesto posto da conservare e più in generale una maglia da onorare e una società e una tifoseria alle quali dobbiamo portare rispetto».

Si aspettava un passo indietro così marcato rispetto alle due buone prestazioni offerte prima contro Bressanone e poi contro Bolzano?

«Devo essere sincero, assolutamente no. A mente fredda lo calcolo come un incidente di percorso, un passaggio fisiologico nel percorso della formazione di un gruppo. Prendiamo atto di una brutta prestazione ma guardiamo avanti nella consapevolezza che non abbiamo tempo per perderci in troppe analisi. L'idea è pensare alla prossima sfida e concentrarsi sul match contro Fondi che non sarà semplice».

Che tipo di avversaria è quella laziale?

«Squadra tosta, fisicamente in grado di metterci in difficoltà con giocatori di talento ed esperienza. Aldilà dei discorsi tattici che stiamo studiando e prepareremo in settimana, dovremo essere capaci di scendere in campo con la stessa determinazione che ci ha permesso di imporci contro il Bressanone».

Stato di forma?

«Bene ma non benissimo, considerando che Pernich è ancora out. Alex sta recuperando, il ginocchio va meglio ma ha bisogno di tempo prima di riprendere a lavorare. Per il resto qualche problema con Lekovic, un'influenza intestinale che lo ha costretto a saltare un paio di allenamenti e un problema alla spalla per Dovgan che nella partita di Cassano Magnago si è fatto male praticamente nella prima azione del match. Non siamo al massimo ma non mi lamento. Conta chi c'è e poi, per carattere, più difficili sono le cose e più sono motivato a far bene». —





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