La capacità di essere squadra, come contro la Fiorentina. È ciò che chiede oggi alla sua Udinese sul terreno dell’Olimpico l’allenatore Davide Nicola contro il solido Torino di Walter Mazzarri, avversario attrezzato per obiettivi ben diversi da quelli di mera salvezza dei friulani.
«Il Toro è squadra fisica, di profondità offensiva, che attua un efficace pressing a tutto campo e con risorse individuali di elevato spessore – analizza il tecnico, ex giocatore granata - . Mi aspetto perciò una battaglia, confidando molto, al proposito, anche nella mentalità dei miei ragazzi».
Due i punti di domanda per Nicola, relativi alle condizioni fisiche di Behrami e Lasagna, con il primo quasi certamente out, e conseguenti problemi soprattutto a centrocampo, dove la risicata campagna acquisti ha portato in dotazione solo un Sandro, lui pure alle prese con una precaria condizione fisica. Nel 3-5-2 bianconero, dunque, mediana con Larsen e D’Alessandro esterni e Mandragora centrale, affiancato da Fofana e De Paul, mentre la coppia d’attacco sarà formata da Pussetto e Lasagna, con Okaka, lui pure in ritardo di condizione, pronto per l’uso. Torino dall’assetto tattico speculare che schiererà di punta Belotti e Iago Falque, lamentando le assenze degli infortunati Parigini e Nkoulou e dello squalificato Zaza.
Si accentua nel frattempo a Udine la frattura fra tifoseria e società, dopo la contestazione silenziosa della scorsa domenica durante la gara con i viola e il rifiuto del club friulano, piccato dall’atteggiamento di sfiducia nei suoi confronti, di un incontro chiarificatore sugli obiettivi e sui programmi societari richiesto dai sostenitori bianconeri. —