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Pierpaolo Palombita, bandiera servolana: «Ho 39 anni e tanta voglia di giocare»

TRIESTE. Compirà 39 anni il prossimo dicembre ma di abbandonare il parquet non ci pensa nemmeno, anzi. Pierpaolo Palombita prosegue il suo percorso e anche quest'anno, per la sesta stagione, ad...

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TRIESTE. Compirà 39 anni il prossimo dicembre ma di abbandonare il parquet non ci pensa nemmeno, anzi. Pierpaolo Palombita prosegue il suo percorso e anche quest'anno, per la sesta stagione, ad aprire la dispensa di assist e punti vestendo i colori della Servolana., spaziando tra molteplici ruoli, quelli di veterano, chioccia e trascinatore. Temi del resto abituali e per niente scomodi al "nonno" servolano in lizza nella serie C Silver, a suo agio soprattutto nei panni di coach aggiunto in campo: «Sono ruoli in effetti assodati e che non mi spaventano - conferma Palombita - l'importante poterli fare quest'anno in un contesto diverso e meno accidentato della passata stagione, trascorsa purtroppo fra troppi infortuni, assenze e problemi di vario tipo. Basta pensare che troppe volte eravamo contati sia agli allenamenti che per le partite stesse. Questo non deve più accadere,per cui quest'anno più siamo meglio è, nel vero senso della parola. Le favorite? Direi le solite, ovvero Breg e Spilimbergo, veramente attrezzate».

Una rosa più folta quindi ma incrementando competitività e senza snaturare il processo di valorizzazione giovanile, tassello obbligatorio quasi all'interno della formazione guidata ancora dal tecnico Bartoli. Questo insomma il programma di massima della Servolana che verrà: «Rispetto a una ventina di anni fa la C2 è cambiata totalmente - sottolinea Palombita - e la differenza si vede soprattutto a livello tecnico. Ora il giovane magari corre di più, è vero, ma il deficit, ripeto, è nella tecnica. Poco male, questo permette a senatori come me di poter giocare ancora a lungo..».

Un percorso intenso, snodatosi tra Conegliano, Perugia, Montecchio, Trento, Albignasegno, Muggia e Udine, una laurea in Economia Commercio, ancora molto entusiasmo da spendere ed un paio di rimpianti da esorcizzare, inevitabili. Già, quali? : «Me ne vengono in mento un paio - premette Palombita - e il primo è senza dubbio la gara 5 giocata quando ero a Trento contro Venezia, quell'infortunio mi ha lasciato un brutto ricordo. L'altro riguarda la militanza nelle varie società, avrei voluto giocare almeno una stagione al Sud. Ero una volta vicino all'approdo a Bari ma poi non se ne fece nulla, sognavo un’esperienza agonistica con un pubblico caldo e particolare come quello meridionale. Peccato, ma intanto si continua, anche perché di smettere non ho proprio voglia..».

Francesco Cardella

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