Il derby di Milano non ammette il pari Il Meazza sold-out
Nel posticipo serale rossoneri e Inter non possono rallentare nelle rispettive corse per le coppe. Esordio atteso di Eder

MILANO. Mancano ancora 17 partite alla fine del campionato, ma perdere la prossima, il derby di stasera contro l’Inter, sarebbe un duro colpo per le ambizioni europee del Milan. «Questo derby è un ascensore, chi vince sale, chi perde torna a piano terra» è la sintesi di Sinisa Mihajlovic, convinto che per la sua squadra sia «una delle ultime chance di riagganciare le zone alte della classifica» e che «l'Inter debba vincere se vuole rimanere ai vertici». Il Milan è a 2 punti dall'Europa League, la meta realistica secondo Barbara Berlusconi, ma il serbo non accantona il sogno Champions.
Spesso deserto e polemico, per una sera San Siro va verso il tutto esaurito (restano soltanto 400 biglietti di tribuna a disposizione) e anche Silvio Berlusconi sarà in tribuna, a meno di cambi di programma. «Vince chi sbaglia meno e avrà più coraggio», secondo Mihajlovic che supera il ritornello del derby senza favorite, vede un'Inter «in flessione alla luce dei 5 punti nelle ultime 5 gare», ma ammette di «invidiare» la classifica nerazzurra. E teme il nuovo rinforzo ottenuto dall'amico Roberto Mancini, Eder, già ha allenato ai tempi della Sampdoria. «Ho perso il conto di quanti giocatori ha preso l'Inter, la Panini dovrà fare una pagina in più sull'album... - ha scherzato - Eder è un grande acquisto, speravo arrivasse all'Inter dopo il derby, pero che non mi faccia sorprese». Intanto Balotelli è destinato alla panchina con Menez, alla prima convocazione stagionale. Sfumata la cessione al Leicester, davanti è confermato Niang al fianco di Bacca.
«Mihajlovic ultimamente fa troppe battute». Roberto Mancini gela l'amico Sinisa per le frecciatine e non sorride più. La particolare attenzione dell' allenatore rossonero infastidisce il tecnico dell'Inter. Mancini volta pagina dopo settimane di tensioni e non sente neppure la pressione del derby: «È una partita importante, ma non decisiva. Il Milan sta meglio di noi, ma l'obiettivo è vincere per accorciare il distacco da Napoli e Juve e ritrovare consapevolezza dopo due settimane difficili in cui tutti abbiamo sbagliato».
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