Italia, con la Serbia parte l’assalto alla zona medaglie
Alle 21 a Lignano gli azzurrini iniziano la seconda fase: quarti di finale possibili, ma serve un salto di qualità nel gioco

TRIESTE. Per il rotto della cuffia l’Italia ha acciuffato l’accesso alla seconda fase del campionato europeo under 20 maschile a Lignano Sabbiadoro. La certezza l’ha avuta soltanto a un secondo e mezzo dalla fine del match di sabato sera contro la Francia, quando il tiro del pareggio di Rozenfeld è finito sul ferro e Fontecchio ha arpionato il rimbalzo più importante, mettendo in frigo il 57-55 faticosamente costruito sui transalpini. Giusto regalo per i quasi 2mila spettatori che hanno spinto gli azzurrini dagli spalti dell’arena Ge.Tur.
E ora comincia un’altra storia. L’Italia è inserita nel gruppo E con Serbia, Israele e Lettonia, oltre ovviamente a Francia e Belgio. Affronterà soltanto le 3 squadre provenienti dall’altro girone, parte con una dote di 3 punti in classifica (2 per la vittoria contro i francesi e 1 per la sconfitta contro il Belgio) che le hanno fruttato un insperato terzo posto ai nastri d’avvio, dietro a Serbia (4 punti) e Francia (3 punti), ma davanti a Belgio, Israele (3 punti anch’essi) e Lettonia (2 punti). Deve arrivare fra le prime 4 per accedere ai quarti di finale, potrebbero bastare 2 vittorie ed è pienamente in corsa, cosa impensabile fino a prima dell’inizio della partita contro i transalpini, quando la via per la qualificazione pareva davvero molto complicata.
Stasera alle 21, sempre alla Ge.Tur. Arena e sempre in diretta su Italbasket Tv (in piattaforma Sky Sport), si comincia con la Serbia, la squadra che più ha impressionato nei gironi eliminatori. Contro i lungagnoni balcanici (7 su 12 sopra i 2 metri, con Djoko Salic che fa la torre con i suoi 209 centimetri) la piccola Italia di Sacripanti (solo Zilli e Vedovato sopra i 2 metri) dovrà soffrire parecchio. E senz’altro dovrà cambiare atteggiamento e gioco per provare a spuntarla. Ecco, se un’altra storia può cominciare, per gli azzurrini di Sacripanti e di “mulo” Steffè, questa deve passare proprio da questi due caposaldi. Nelle ultime due partite ha finalmente trovato in Laquintana il suo leader in campo, la fase difensiva a tratti è molto efficace, ora servono continuità nel contenimento degli avversari e un altro ritmo in fase d’attacco. Patendo chili e centimetri praticamente contro tutti, l’Italia non può insistere nel gioco di posizione contro le difese schierate, con circolazione di palla troppo lenta e un’azione che finisce per scorrere senza fluidità e che non riesce a liberare quasi mai il terminale per il tiro aperto.
Il terzo quarto giocato contro la Francia, quello del parzialone di 18-3, ha indicato la strada: pressione difensiva per togliere spazio ai lunghi avversari e sul recupero del pallone transizione veloce, con spostamento rapido della sfera che impediva il riposizionamento della più possente difesa transalpina e permetteva agli agili Laquintana e Vencato di colpire a ripetizione: attaccando il ferro dal centro e dai lati, bersagliando dagli angoli oltre la linea dei 6.75. Ritmo, intensità, circolazione veloce del pallone: finora non si sono viste molto, ma quest’Italia non può lasciare in arsenale le sue tre armi più letali se vuole avere qualche chance.
@mcontessa1
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