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Per l’Italia il campionato europeo Under 20 giocato in casa a Lignano e Latisana, potrebbe anche chiudersi oggi, se non si è già chiuso ieri sera in tarda serata. Perchè il destino degli azzurri che ieri sera hanno riposato, dopo le due sconfitte patite mercoledì contro la Bosnia Erzegovina e giovedì, ancora più grave, contro il Belgio, non è più nelle sole loro mani. Se ieri sera i bosniaci hanno battuto la Croazia (al momento di andare in macchina la partita era ancora in corso), l’Italia è fuori dai giochi anche nel caso stasera alle 21, all’arena Ge.Tur. di Lignano, riuscisse a battere la corazzata Francia che fino a ieri ha sempre vinto ed è già matematicamente sicura di passare il turno da prima del girone A. Perchè in questo caso, alle spalle dei transalpini, si troverebbe il terzetto Belgio, Bosnia e Italia e la classifica avulsa lascerebbe fuori la truppa di Sacripanti e Steffè per le sconfitte negli scontri diretti. Nel caso ieri sera avesse vinto la Croazia, invece, stasera battendo la Francia gli azzurri sarebbero sicuramente alla seconda fase e potrebbero perfino chiudere il girone da secondi. Perchè con un arrivo a pari punti con Belgio e Croazia ognuna avrebbe una vittoria e una sconfitta negli scontri diretti e a quel punto conterebbe la differenza canestri per stabilire le due che passano e quella eliminata.

Tutti discorsi che però sono pura teoria. La realtà dice che Sacripanti ha poco talento a disposizione da poter gettare in campo. La squadra non ha un leader vero, sul campo, in grado di cambiare marcia o dare un’impronta al gioco della squadra. Si gioca sulle invenzioni dei singoli e poche volte queste riescono. Con una inferiorità manifesta sotto i tabelloni (Zilli lotta e qualcosa produce, Vedovato meno), bisognerebbe puntare su velocità e precisione da fuori. Ma l’Italia non riesce a cambiare ritmo in transizione (o come contro il Belgio ci rinuncia scientemente, cercando il controllo), nè ottiene molto dall’arco, dove Fontecchio e Akele (che dovrebbero essere le nostre prime punte, ma che costretti a sfiancarsi negli aiuti difensivi) non riescono a brillare. Così l’Italia non gira e lo spettro dell’eliminazione anticipata non arriva dal nulla.

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