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GORIZIA. «Non un addio, ma un arrivederci». Così Beppe D'Amelio definisce la fine del suo incarico da capo allenatore dell'Isogas Ardita Gorizia. Un capitolo si è chiuso, e dopo tanti anni la squadra ripartirà da un nuovo coach, Busolini. Ma a confermare come i rapporti tra la dirigenza e l'ormai ex tecnico (che resterà comunque in società a curare il settore giovanile) siano ottimi e intatti, arriva la lettera aperta diffusa da D'Amelio per salutare tutto l'ambiente e i tifosi.

«Dopo nove anni di onorato servizio, è arrivato il momento di passare la mano come allenatore della prima squadra Ardita – scrive il coach -. Non pensavo di poterlo scrivere, anche se credo sia la scelta più giusta in questo momento. In tre anni da vice e sei da capo allenatore ho vissuto mille emozioni: momenti belli e altri meno belli, che alla fine ricorderò sempre con enorme piacere. Il primo a credere in me è stato Mario Locardi, poi a seguire Diego Falzari e Igor Marini: ringrazio tutti e tre, con un occhio di riguardo per Diego, che in questi anni ha sempre dovuto combattere contro tutto e tutti per permetterci di allenare e di giocare».

D'Amelio ripercorre le tappe che hanno segnato la sua avventura sportiva a Gorizia. «Siamo passati attraverso play-off, semifinali, promozioni e salvezze e siamo sempre stati molto uniti e determinati nel fare le nostre scelte – racconta -. Sicuramente abbiamo dovuto fare anche scelte dolorose legate a giocatori e situazioni tecniche: non è stato facile, ma nel bene e nel male abbiamo sempre cercato di prendere le decisioni più giuste possibile, sapendo che qualcuno non sarebbe stato d’accordo. Questo però fa parte del ruolo di allenatore, presidente o direttore sportivo».

Parlando dei giocatori e del rapporto con loro, D'Amelio cita in particolare due nomi. «Preferisco ricordarli tutti citando Marco Luppino come capitano della promozione – continua D'Amelio nella sua lettera -. Maurizio Gandolfi, prima giocatore e poi direttore sportivo, merita una menzione speciale: grande giocatore, grande uomo e grande diesse, che oltre a svolgere sempre il suo compito con professionalità e precisione mi è stato vicino nei momenti difficili».

L'ex guida dell'Ardita ringrazia tutta la società e lo staff dirigenziale, fino all'addetto stampa Pino Pisano («persona straordinariamente vera e competente, un piacere interfacciarsi con lui», scrive), e poi dà il suo “arrivederci” ai tifosi: «Il mio non è un addio ma un arrivederci…magari a tra qualche anno. Rimango nella famiglia Ardita e allenerò il gruppo dell’annata 2003, una sfida diversa ma molto impegnativa e stimolante. Sono sicuro che chi verrà dopo di me sarà all’altezza della situazione e gli faccio un in bocca al lupo».

Marco Bisiach

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