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DRO. I pullmann lungo l’autostrada e negli autogrill, poi le comitive nelle trattorie di Arco. Cose mai viste da queste parti. Cose mai vista nemmeno altrove per uno spareggio per evitare l’Eccellenza. Ma i tifosi della Triestina sono fatti così. Brontolano o contestano (è continuato l’insulto ormai consueto a Pontrelli) ma quando c’è il momento del bisogno non si tirano indietro. Oltre duecento hanno viaggiato con i torpedoni ma nel parcheggio fuori dallo stadio c’erano almeno una cinquantina d’auto. Tutti vestiti di biancorosso, tutti con la speranza di non dover subire un’altra umiliazione. All’ingresso delle squadre sulla tribuna principale va in scena una coreografia degna di ben altri palcoscenico. Ci sono gli ultras (a parte Lollo Campanale per le note vicende), i club ma anche tanti appassionati che hanno disertato il Rocco nelle ultime partite. Tra i volti più conosciuti spiccano quelli di tre ex fedelissimi: Denis Godeas, Federico Zetto e Michele Contento. I tre moschettieri che hanno fatto grande l’Ufm e probabilmente tra quattro mesi incontreranno gli alabardati. Da Torino è arrivato anche l’indimenticato Ezio Rossi con un paio di amici tifosi dell’Unione.

Il centinaio di tifosi del Dro restano a bocca aperta. L’incitamento di quel manipolo di supporter dura per tutti i 133’ ed anzi ha un ruolo decisivo nell’accompagnare le gesta (non proprio indimenticabili) dell’alabarda. Qualche intemperanza poteva costare cara ma ci sta. I giocatori non saranno gli eroi di Lucca ma questi tifosi verranno ricordati come gli eroi di Dro. Anche perché l’Unione è in serie D, mica in Champions... (ci.es.)

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