In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

TRIESTE. Non c’è più alcun dubbio che le scelte del presidente Pontrelli stiano riservando alla Triestina un finale di stagione pirotecnico. Del resto le sua vocazione “interventista” è ormai nota. Anche se il divorzio con Gagliardi ha stupito tutti non tanto nel merito quanto nella tempistica. Lasciare la squadra senza il tecnico che l’ha seguita nell’ultimo mese a sei ore da un match decisivo entrerà nella storia così come il richiamo repentino di Stefano Lotti che domenica mattina era in viaggio verso Legnago per seguire la gara (come ha fatto quasi sempre quest’anno) da osservatore. Ed è altrettanto incosueto il maxi ritiro a Marina di Ravenna, roba da professionisti in preparazione pre-campionato. Ma nè i giocatori nè lo staff sono abituati a lavorare per più di dieci giorni a 300 chilometri da Trieste. Evidentemente la dirigenza ha anche messo a punto i dettagli organizzativi: lo staff di Gagliardi non c’è più, lo stesso Lotti ha un’attività lavorativa, alcuni ragazzi sono studenti. «Voglio creare un clima di serenità e i giocatori devono rimettere birra nel motore perché la serie D è una priorità. La struttura che ci ospita è ottima e abbiamo a disposizione due campi d’allenamento» ha detto Pontrelli alla fine del match vittorioso a Legnago. Ecco, nell’ultima trasferta della regular season non sembra aver creato sconquassi almeno per quanto si è visto sul campo. È arrivata una vittoria che alla vigilia serviva (anche se poi, per effetto degli altri risultati si poteva anche perdere) e servirà come iniezione di fiducia. La squadra ha fatto un’esibizione che sta nelle sue corde. Una mezzoretta di gioco propositivo, poi la solita caduta di tono e il pareggio e un finale abbastanza soporiferocon il Legnago che non ha spinto più di tanto. Contava solo il risultato ed è arrivato. Inutile fare gli schizzinosi. In chiave play-out con il Dro il successo di domenica è un buon viatico anche se la gara secca del 24 farà storia a sè. Il fatto più positivo è che gli alabardati non hanno perso la testa, i diffidati non si sono fatti ammonire (o peggio espellere) e soprattutto conforta il ritorno al gol del bomber Rocco. Sul piano psicologico è evidente che il fatto di aver ritrovato la via del gol può sbloccare mentalmente il bomber. Sul piano tattico l’impressione è che Rocco, liberato da alcuni lacciuoli tattici, possa esprimersi al meglio.

I commenti dei lettori