Unione, ultima chance per guardare avanti
La formazione di Gagliardi a Legnago per il play-out salvezza. Il portiere Di Piero a forte rischio. Infortunato anche Manzo

TRIESTE. Si gioca l’ultima giornata di campionato, ma la speranza di Triestina e tifosi alabardati è che il sipario sulla stagione non cali già oggi. Perché se tutto si chiudesse dopo l’odierna sfida a Legnago (inizio ore 15, arbitra Madonia di Palermo), significherebbe che l’Unione è retrocessa. E sarebbe la quarta retrocessione sul campo negli ultimi sei anni, aggravata dal fatto che sarebbe la prima in assoluto tra i Dilettanti. Scenari da incubo, ai quali nessuno vuole ancora pensare. Anche perché la possibilità di avere ancora un appello e andarsi a giocare tutto nei play-out, è ancora concreta. Se la Triestina vuole assicurarsi lo spareggio con il Dro, oggi a Legnago deve fare solamente una cosa: vincere. In caso contrario, bisognerà aspettare fra sudori freddi e cuori palpitanti notizie da Chioggia, dove il Kras affronta la Clodiense. Nelle eventuali possibilità di questa giornata al cardiopalmo, c’è perfino l’ipotesi di uno spareggio Triestina-Kras nel quale chi perde è retrocesso e chi vince farebbe i play-out con il Dro, cosa che si verificherebbe in caso di sconfitta dell’Unione e pareggio dei carsolini. Ma proprio per togliere ogni dubbio e lasciar perdere i calcoli, la squadra di Gagliardi oggi è chiamata a fare tre punti. Di fronte c’è un Legnago già salvo e tranquillo, che nelle ultime tre partite ha colto solo un punto e non dovrebbe certo giocare con il sangue negli occhi. Ma doveva essere così anche contro il Mori, e invece si ricorderà quanto abbia sudato la Triestina per venire a capo di una già retrocessa. Per preparare al meglio la partita, da giovedì la squadra alabardata è in ritiro a Marina di Ravenna, dove ha ultimato gli allenamenti nella struttura del Lido Adriano: una sede distante ben 170 km dal campo di gioco di Legnago, che stamane gli alabardati raggiungeranno in pullman. Se la scelta del ritiro lontano da Trieste avrà dato i suoi frutti, lo si vedrà solo in campo. Il problema è che Gagliardi è alle prese anche con tanti giocatori in precarie condizioni fisiche e la formazione è ancora in alto mare, come sottolinea lo stesso tecnico: «I ragazzi si sono allenati bene, ma il fatto è che ci sono diversi acciaccati da valutare proprio nelle ultime ore, per cui la formazione la deciderò in extremis». C’è infatti innanzitutto il dubbio del portiere: Di Piero è ancora alle prese con la contusione al costato e pertanto è a forte rischio: nel caso è pronto Zucca. Ma anche Manzo ha un problemino al ginocchio destro da valutare in queste ore. «Non c’è un altro che abbia le caratteristiche per il suo ruolo – spiega Gagliardi - inoltre Manzo è un under, per cui non sono in dubbio solo gli uomini, ma anche l’assetto tattico». Tra gli altri ancora guai alla schiena per Arvia, mentre Aquilani ha un problema alla caviglia. Quanto al rientro di Celli, non sembra ancora pronto per fare novanta minuti, ma potrebbe essere utilizzato in corso d’opera. E infine, giusto per non farsi mancare nulla, occhio ai diffidati in vista dell’eventuale play-out con il Dro (che si giocherebbe il 24 maggio): sotto la mannaia di una squalifica in caso di cartellino giallo ci sono ben cinque alabardati: Manzo, Arvia, Bedin, Giannetti e Celli.
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